mercoledì 24 febbraio 2021

TABITHA - 30/08

La drow sorrise comprensiva quando Morgon le rispose - come pensava - che non vedeva l'ora di uscire.
Si affrettò anche a scuotere la testa in segno di diniego quando lui disse che era troppo smielato, perchè quel che aveva detto lo condivideva appieno: anche lei non vedeva l'ora di dormire sotto le stelle, guardare le nuvole nel cielo, camminare a piedi scalzi sull'erba. Ma non fece in tempo a dirglielo, che il bardo la spiazzò dicendole che era speciale, per poi iniziare a canticchiare.
Tabitha sgranò gli occhi sorpresa, senza riuscire a spiccicare mezza parola.
Speciale? Lei?
No, non credeva, lei era solo una drow e si sentiva già incredibilmente fortunata ad essere stata accettata da tutti loro.
Morgon era molto bravo a cantare, non che lei si ritenesse una grande esperta, ma le sembrava intonato..e poi le parole di quella canzone le piacevano.
Quando lui si zittì, Tabitha rimase immobile ad osservarlo per dei lunghissimi istanti, senza osare quasi respirare, poi si trovò a sorridere.
"Era molto bella..." mormorò mentre, inevitabilmente, iniziava a chiedersi come dovesse essere la sua voce quando cantava ad un tono normale. "E tu sei davvero bravo." aggiunse con un altro sorriso, spostando però subito dopo lo sguardo a terra. Non era abituata a fare complimenti, e men che meno a riceverli.
"Ma l'hai scritta tu?" chiese dopo un attimo, sopraffatta dalla curiosità. "Ehm...scusa... magari è una canzone famosa e io non...bhe, non ne conosco nemmeno una della superficie, quindi non saprei..." mormorò, sperando di non offenderlo.
Gli occhi violetti saettarono nell'oscurità, posandosi alcune volte sul bardo, mentre una cosa continuava a ronzarle nella testa. "Morgon... perchè prima mi hai detto..." la domanda le morì sulle labbra.
Lei non si sentiva speciale, non lo era mai stata anzi, le avevano insegnato che lei era l'esatto opposto di speciale, e visto anche cosa le era successo di recente bhe... non credeva di essere nemmeno una donna speciale.
Tabitha spostò lo sguardo a terra, sembrò riflettere per un poco prima di alzarlo nuovamente su Morgon. Gli doveva una sorta di spiegazione, prima che lui pensasse di aver detto qualcosa di sbagliato, perchè non c'era nulla di sbagliato in quello che lui diceva, al massimo era lei quella sbagliata. "Non... non fraintendere, non mi hai offeso nel dire che sono speciale... anzi...ecco...è una delle cose più belle che mi abbiano mai detto..." era letteralmente viola mentre parlava, ma non voleva tirarsi indietro: a Morgon doveva quella sincerità, perchè lui era sempre al suo fianco e la sosteneva in ogni istante. "Me lo deve aver detto anche Kelly ma...insomma, lei è mia sorella, è diverso ecco... nessun altro lo ha mai fatto e...bhe, lo sai che non sono esattamente la figlia che mia madre desiderava: sono cresciuta sentendomi dire proprio l'esatto opposto." era evidente che per lei fosse difficile credere di essere speciale come lui le aveva appena detto, e non perchè non volesse credergli.
La drow abbassò lo sguardo a terra. "E poi, insomma, diciamo che il mio recente passato non aiuta..." la voce era andata affievolendosi, come se quell'ultima parte fosse ancora troppo difficile da dire a voce alta. Prese fiato, calmandosi, poi tornò a guardarlo con i suoi occhi viola ed un lieve sorriso ad incurvarle le labbra. "Fortunata. Io mi sento così ad avervi incontrato. Sullo speciale invece..." scrollò piano le spalle, alzando per un attimo gli occhi a guardare l'oscurità sopra di loro. "Ti ringrazio...anche se io non mi sento tale..."
Poi gli sorrise, dal cuore, lasciando che il silenzio li avvolgesse.

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