Vixiar l'aveva chiamata oca presuntuosa. E in quel momento aveva
smesso di ascoltarlo per qualche istante, mentre il sangue le saliva al
cervello minacciando di farla esplodere seriamente. Gli occhi della maga
brillarono liquidi, il potere magico che le si agitava dentro come un
fiume in piena pronto a rompere gli argini, ma poi Scarlett chiuse gli
occhi e cominciò a prendere ampi respiri per calmarsi.
Non
ne vale la pena Scarlett. Lascia perdere. Hai altro per cui vale la
pena combattere e lottare, e questo idiota mentecatto non rientra
nell'elenco.
Quando riaprì gli occhi sembrava essersi calmata.
Lasciò
che l'altro vomitasse tutte le sue supposte ragioni, cercando di
farsele scivolare addosso. "Sai che c'è Vixiar?" quando parlò la sua
voce era piatta, quasi un sussurro, permeata da una freddezza glaciale
che suonava strana su di lei, che era così appassionata in tutto quel
che faceva. "Puoi rigirare quel che ho detto come ti pare, a mio avviso
hai finito le scusanti, ma se pensi di aver ragione, tienitela. Io con
te ho portato pazienza, ho provato ad essere gentile, scusarti,
ascoltarti, ma in cambio tu hai trattato me e gli altri sempre peggio e
come se fossimo sempre degli idioti, quindi a una certa basta. Per te
sono un'oca acida e presuntuosa? Va bene, non me ne frega niente. A te
non devo piacere e non mi interessa che tu cambi idea su di me. Sono ben
altre le opinioni che mi interessano qui dentro."
Fece per
voltarsi, amareggiata, con la rabbia che le chiudeva lo stomaco,
completamente disinteressata a qualunque cosa quel cretino avesse da
dirle, poi vide con la coda dell'occhio Jean che si muoveva di soppiatto
dietro Vixiar e, incuriosita, si fermò per scoprire cosa voleva fare.
Lo spadaccino si caricò letteralmente il mago in spalla, chiedendo dove andavano buttati i corpi che puzzavano.
Vixiar
probabilmente si sarebbe arrabbiato... ma Scarlett si trovò a sorridere
a Jean. Sentì gli occhi che le si riempivano di lacrime, mentre la
tensione la abbandonava e la rabbia mollava un po' la presa. Alzò il
viso al soffitto, inspirando a fondo fino a che sentì che non avrebbe
pianto.
Quel cretino non meritava nemmeno una goccia delle sue
lacrime, che fossero di rabbia o di altro. Non ricordava nemmeno
l'ultima volta che aveva pianto per la troppa rabbia accumulata... o
perchè aveva sbottato male. Aveva sentito la magia formicolarle in
corpo, le era corsa lungo la braccia, pronta per essere modellata in un
incantesimo. Le sarebbe bastato un niente, e se Vixiar si fosse trovato
davanti la Scarlett ventenne, probabilmente si sarebbe preso in faccia
uno o più incantesimi, ma lei era cresciuta, aveva imparato ad essere
più razionale in quelle situazioni. Certo, non si risparmiava con le
parole, ma non aveva più usato la magia seguendo l'istinto e il fuoco
che le bruciava dentro. Forse era anche per quello che si sentiva così,
perchè per un istante aveva quasi rischiato di perdere il controllo.
Non. Una. Lacrima. Lui non merita niente. Nè la mia pazienza, né la mia rabbia, NIENTE.
Annuì quindi in direzione di Kel-hatril che le aveva chiesto se Vixiar l'aveva chiamata davvero psicopatica.
"Sì,
l'ha fatto davvero. Dopo per altro che lui per primo ti ha chiesto di
diventare sua maestra e di procreare con lui." puntualizzò come se
stesse più o meno parlando del tempo. "Anche questo dovrebbe imparare:
che se ce l'ha con qualcuno, non dovrebbe prendersela anche con altri,
ma tant'è." la Rossa alzò le spalle, incurante. "Se ti può consolare a
me ha chiamato oca." aggiunse con un mezzo sorriso.
Dopo aver quasi rischiato di perdere il controllo, ora davvero non gliene importava più nulla.
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