lunedì 15 febbraio 2021

SCARLETT - 30/08

Vixiar l'aveva chiamata oca presuntuosa. E in quel momento aveva smesso di ascoltarlo per qualche istante, mentre il sangue le saliva al cervello minacciando di farla esplodere seriamente. Gli occhi della maga brillarono liquidi, il potere magico che le si agitava dentro come un fiume in piena pronto a rompere gli argini, ma poi Scarlett chiuse gli occhi e cominciò a prendere ampi respiri per calmarsi.

Non ne vale la pena Scarlett. Lascia perdere. Hai altro per cui vale la pena combattere e lottare, e questo idiota mentecatto non rientra nell'elenco.
Quando riaprì gli occhi sembrava essersi calmata.
Lasciò che l'altro vomitasse tutte le sue supposte ragioni, cercando di farsele scivolare addosso. "Sai che c'è Vixiar?" quando parlò la sua voce era piatta, quasi un sussurro, permeata da una freddezza glaciale che suonava strana su di lei, che era così appassionata in tutto quel che faceva. "Puoi rigirare quel che ho detto come ti pare, a mio avviso hai finito le scusanti, ma se pensi di aver ragione, tienitela. Io con te ho portato pazienza, ho provato ad essere gentile, scusarti, ascoltarti, ma in cambio tu hai trattato me e gli altri sempre peggio e come se fossimo sempre degli idioti, quindi a una certa basta. Per te sono un'oca acida e presuntuosa? Va bene, non me ne frega niente. A te non devo piacere e non mi interessa che tu cambi idea su di me. Sono ben altre le opinioni che mi interessano qui dentro."
Fece per voltarsi, amareggiata, con la rabbia che le chiudeva lo stomaco, completamente disinteressata a qualunque cosa quel cretino avesse da dirle, poi vide con la coda dell'occhio Jean che si muoveva di soppiatto dietro Vixiar e, incuriosita, si fermò per scoprire cosa voleva fare.
Lo spadaccino si caricò letteralmente il mago in spalla, chiedendo dove andavano buttati i corpi che puzzavano.
Vixiar probabilmente si sarebbe arrabbiato... ma Scarlett si trovò a sorridere a Jean. Sentì gli occhi che le si riempivano di lacrime, mentre la tensione la abbandonava e la rabbia mollava un po' la presa. Alzò il viso al soffitto, inspirando a fondo fino a che sentì che non avrebbe pianto.
Quel cretino non meritava nemmeno una goccia delle sue lacrime, che fossero di rabbia o di altro. Non ricordava nemmeno l'ultima volta che aveva pianto per la troppa rabbia accumulata... o perchè aveva sbottato male. Aveva sentito la magia formicolarle in corpo, le era corsa lungo la braccia, pronta per essere modellata in un incantesimo. Le sarebbe bastato un niente, e se Vixiar si fosse trovato davanti la Scarlett ventenne, probabilmente si sarebbe preso in faccia uno o più incantesimi, ma lei era cresciuta, aveva imparato ad essere più razionale in quelle situazioni. Certo, non si risparmiava con le parole, ma non aveva più usato la magia seguendo l'istinto e il fuoco che le bruciava dentro. Forse era anche per quello che si sentiva così, perchè per un istante aveva quasi rischiato di perdere il controllo.
Non. Una. Lacrima. Lui non merita niente. Nè la mia pazienza, né la mia rabbia, NIENTE.
Annuì quindi in direzione di Kel-hatril che le aveva chiesto se Vixiar l'aveva chiamata davvero psicopatica.
"Sì, l'ha fatto davvero. Dopo per altro che lui per primo ti ha chiesto di diventare sua maestra e di procreare con lui." puntualizzò come se stesse più o meno parlando del tempo. "Anche questo dovrebbe imparare: che se ce l'ha con qualcuno, non dovrebbe prendersela anche con altri, ma tant'è." la Rossa alzò le spalle, incurante. "Se ti può consolare a me ha chiamato oca." aggiunse con un mezzo sorriso.
Dopo aver quasi rischiato di perdere il controllo, ora davvero non gliene importava più nulla.


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