sabato 14 maggio 2016

HAZA - 15/08 - LISTA 03

[DUNGEON MASTER]
«Penitenziage, fratello», rispose placidamente.
«Cosa t'induce a far così fragorosamente irruzione nei miei cupi pensieri?».
Nell'avvicinarsi Haza percepì il marcato odore di corpo non lavato che emanava dal grigio pellegrino...

[Haza]
Il nano aveva raggiunto il pellegrino, ed il suo odore gli aveva ricordato che, probabilmente, anche lui richiedeva lo stesso trattamento. Un intero mese a bere birra in una locanda doveva per forza avergli lasciato addosso un odore degno d'un ubriacone, che non aveva nemmeno pensato a scacciarsi di dosso quando era salito a prepararsi.
Un bagno caldo sarebbe stato il minimo, prima di tornare dal Conte Briosk, l'indomani.

Si mise a cercare con lo sguardo quell'ombra. Era già possibile che la sua sola presenza inibisse quell'inseguitore dall'insistere nelle proprie intenzioni, ma se così non fosse stato, la situazione era più grave, e più urgente, di quanto pensasse.



[DUNGEON MASTER]
Filth si mise a fissare Haza con espressione interrogativa.
«Che vi prende, mastro Nano?», chiese con un filo appena di ironia nella voce. «Prima sembravate così impaziente di conferire con me ed ora ve ne state davanti a me come un baccalà? È forse la vista della mia ineguagliabile bellezza a togliervi il fiato?».

"Mi scusi, padre. E' che ho qualcosa da confessare e non so risolvermi a parlarne. Gradirebbe che ne parlassimo a cena, da qualche parte?" rispose con prontezza il nano. Si accostò al sant'uomo, afferrandolo saldamente per un avambraccio e costringendolo a procedere affiancati, nella direzione in cui era già diretto il chierico quando era stato fermato da Haza.
Solo allora, con la bocca a portata d'orecchio, ebbe modo di bisbigliare all'uomo "Mi perdoni l'intrusione, padre, ma temo che lei sia seguito di nascosto. E temo non da pia gente con buone intenzioni. Andiamo dove si possa parlare e stare al sicuro."

Una volta al sicuro, Haza raccontò al pellegrino dell'ingaggio da parte del Conte, del desiderio comune di saperne di più e di come ognuno l'avesse realizzato a suo modo, senza coesione di gruppo, del suo permanere da solo davanti alla casa del Conte e del suo notare prima l'ingresso e l'uscita del pellegrino, e poi quella minacciosa ombra.
A questo punto, era il suo turno di fare domande e prese a chiedere chi potesse essere quella minaccia nascosta nelle ombre, e quali fossero gli affari che spingevano il pellegrino a cercare il conte a quell'ora tarda.

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