Lo sguardo di Bryosk si appuntò su Indevar: «Messere», replicò irritato,
«voi deciderete dove mangiare quando sarete a casa vostra. A casa mia
le scelte le propongo io, per vostra norma, sempre che ve ne siano».
«In secondo luogo», riprese in tono più normale, «io non ho nascosto nulla di ciò che possa essere di vostra pertinenza, semplicemente perché non è nel mio interesse farlo. Tuttavia ci sono cose di cui non debbo parlarvi, così come ci sono cose riguardanti voi di cui non parlerò ad altri: quindi, se di qualcosa sono costretto a peccare, non è di dire il falso, ma semmai di omettere il vero. Mi dispiace: è la maledizione della politica».
«Levatevi comunque dalla testa l'idea che voi siate l'unica forza che Karameikos sta mettendo in campo, esercito a parte: altri, ed in altre maniere, stanno operando contro Raxxla. Potrà anche darsi, forse, che prima o poi nella vostra missione vi troviate a cooperare con alcune di queste forze, ma non è né qui, né ora. Inoltre, per la sicurezza stessa di queste altre forze, meno ne saprete, meglio è: nell'infausto caso che qualcuno di voi finisse nelle mani della gente di Raxxla... beh, avete saputo della sorte del povero Issus, ed ancora non sappiamo quanto possa essere stato estirpato dal suo cervello mentre lo riducevano in quello stato. Non so se mi spiego...».
«In secondo luogo», riprese in tono più normale, «io non ho nascosto nulla di ciò che possa essere di vostra pertinenza, semplicemente perché non è nel mio interesse farlo. Tuttavia ci sono cose di cui non debbo parlarvi, così come ci sono cose riguardanti voi di cui non parlerò ad altri: quindi, se di qualcosa sono costretto a peccare, non è di dire il falso, ma semmai di omettere il vero. Mi dispiace: è la maledizione della politica».
«Levatevi comunque dalla testa l'idea che voi siate l'unica forza che Karameikos sta mettendo in campo, esercito a parte: altri, ed in altre maniere, stanno operando contro Raxxla. Potrà anche darsi, forse, che prima o poi nella vostra missione vi troviate a cooperare con alcune di queste forze, ma non è né qui, né ora. Inoltre, per la sicurezza stessa di queste altre forze, meno ne saprete, meglio è: nell'infausto caso che qualcuno di voi finisse nelle mani della gente di Raxxla... beh, avete saputo della sorte del povero Issus, ed ancora non sappiamo quanto possa essere stato estirpato dal suo cervello mentre lo riducevano in quello stato. Non so se mi spiego...».
«Per quanto riguarda l'isola menzionata in quel documento che non avreste dovuto nemmeno vedere», riprese poi rivolto ad Haza, «mi dispiace ma non ho la più pallida idea di dove si trovi... e vi assicuro di star dicendo la verità anche su questo. So solo che si tratta di un segreto ben protetto di cui non mi spetta di essere a parte. So però anche che se nel corso della vostra missione vi sarà necessario recarvi là, questa informazione troverà il modo di giungere a voi: con che mezzo però non lo so».
«Il vostro ragionamento tuttavia è sensato, Messer Nano: Arkoby, se pensi di riuscire a recuperare un minimo di cervello, vedi di renderti utile e di andare a dare un'occhiata in archivio per altre mappe della regione: specialmente mappe con sopra laghi o fiumi grandi abbastanza da contenere isole più grandi di semplici scogli. Pensi di potercela fare?», chiese infine acidamente: era chiaro che Arkoby quel giorno avrebbe dovuto fare gli straordinari per riuscire a farsi perdonare...
Il ragazzo annuì nervosamente e si affrettò a lasciare la stanza, passando per la seconda porta che dava nel locale, anche questa volta con il solito armeggiare di serrature da aprire e poi richiudere.
[NdG] Per le mappe datemi un po' di tempo...
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