Il Conte Bryosk rispose alle parole di Aryn solo con un breve cenno del
capo ed un mezzo sorriso di circostanza: sapeva bene come a dare corda
alle chiacchiere di un paladino su minuzie moraleggianti c'era il
rischio di fare notte fonda senza cavare un ragno dal buco.
Rivolse poi l'attenzione al gruppo dei suoi ospiti nel loro complesso per riportare il discorso su binari più proficui: «Mi preoccupa un po' il tempo che ci metterete a passare in rassegna tutte quelle carte», disse accennando con la mano alle pile di documenti in attesa sul tavolo. «Calcolando una media di cinque minuti a documento, contando quelli che richiederanno solo una rapida lettura e quelli che meriteranno un esame più approfondito, se ciascuno di voi dovesse passarseli tutti ne potrebbe esaminare dodici all'ora, quindi trecento documenti richiederebbero un totale di venticinque ore, senza contare il tempo per nutrirsi, riposare ed... ahem... dedicarsi ad abluzioni e necessità corporali. Tenendo conto anche di queste, direi che si potrebbe andare su un minimo di tre giorni: tre allucinanti giorni, aggiungerei».
Esitò un attimo, poi parve decidere che fosse il caso di chiarire meglio: «Non che mi dia disturbo la vostra presenza, tutt'altro, sareste comunque miei graditi ospiti per tutto il tempo necessario...». Qui si concesse un piccolo, ironico sogghigno: «No, non vi preoccupate, vi terrei comunque al sicuro dalle distrazioni, se così possiamo chiamarle, che il vostro compagno Haza, il buon nano, ebbe modo di constatare ieri sera... a meno che non siate voi stessi interessati in tal senso...». Altra pausa, forse per lasciar sedimentare nelle teste di tutti l'implicito messaggio. «Il fatto è che temo che si tratterebbe di un lavoro improbo e, temo, soggetto a sviste se non altro per la stanchezza mentale che deriva da un compito decisamente ripetitivo».
«Fermo restando che mi pare un'idea corretta quella che voi stessi prendiate visione di tutto quel materiale, come pensate tuttavia di procedere?», chiese infine. «Forse un sunto preliminare da parte mia potrebbe essere d'aiuto?».
Rivolse poi l'attenzione al gruppo dei suoi ospiti nel loro complesso per riportare il discorso su binari più proficui: «Mi preoccupa un po' il tempo che ci metterete a passare in rassegna tutte quelle carte», disse accennando con la mano alle pile di documenti in attesa sul tavolo. «Calcolando una media di cinque minuti a documento, contando quelli che richiederanno solo una rapida lettura e quelli che meriteranno un esame più approfondito, se ciascuno di voi dovesse passarseli tutti ne potrebbe esaminare dodici all'ora, quindi trecento documenti richiederebbero un totale di venticinque ore, senza contare il tempo per nutrirsi, riposare ed... ahem... dedicarsi ad abluzioni e necessità corporali. Tenendo conto anche di queste, direi che si potrebbe andare su un minimo di tre giorni: tre allucinanti giorni, aggiungerei».
Esitò un attimo, poi parve decidere che fosse il caso di chiarire meglio: «Non che mi dia disturbo la vostra presenza, tutt'altro, sareste comunque miei graditi ospiti per tutto il tempo necessario...». Qui si concesse un piccolo, ironico sogghigno: «No, non vi preoccupate, vi terrei comunque al sicuro dalle distrazioni, se così possiamo chiamarle, che il vostro compagno Haza, il buon nano, ebbe modo di constatare ieri sera... a meno che non siate voi stessi interessati in tal senso...». Altra pausa, forse per lasciar sedimentare nelle teste di tutti l'implicito messaggio. «Il fatto è che temo che si tratterebbe di un lavoro improbo e, temo, soggetto a sviste se non altro per la stanchezza mentale che deriva da un compito decisamente ripetitivo».
«Fermo restando che mi pare un'idea corretta quella che voi stessi prendiate visione di tutto quel materiale, come pensate tuttavia di procedere?», chiese infine. «Forse un sunto preliminare da parte mia potrebbe essere d'aiuto?».
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