Il "ragazzo" delle stalle, che era un uomo sui quarant'anni, di media
statura e magro ma dai muscoli ben sviluppati, dalla carnagione talmente
bruciata dalla vita all'aperto da parere fatta di cuoio vecchio, guardò
con cortese curiosità il nano: non era abituato a sentirsi considerato
qualcosa di più che una specie di appendice dei suoi cavalli ed il fatto
che uno degli avventurieri gli rivolgesse la parola con l'aria di
essere perfino disposto a fare due chiacchiere gli pareva una cosa a dir
poco spiazzante.
«Specie poi se l'ago è delle dimensioni di un uomo», replicò placido, «e
sempre ammesso che valga la pena cercarlo: sarà che io non sono affatto
un uomo d'arme, ma francamente io ci penserei due volte prima di andare
ad infilarmi in un bosco dal quale sono appena uscite delle frecce...
per non parlare poi dell'incantesimo...».
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