venerdì 23 dicembre 2016

DUNGEON MASTER - 21/08 - LISTA 03

Ahrar vide la femmina umana dai capelli rossi piombargli contro fissandolo con astio e fece del suo meglio per assumere un'aria di sprezzante sfida, ma la messinscena durò appena un attimo e poi la sua codarda natura di coboldo prese il sopravvento: «Ahrar non ha fatto niente di male», piagnucolò in un Draconico che suonava un po' come il guaito di un cane. «Ahrar è un coboldo. Ahrar ha fatto come fanno i coboldi: uccide gli umani invasori della terra dei coboldi e poi se li mangia. Così deve essere e così è sempre stato: non prendetevela con Ahrar, prendetevela piuttosto con il potente Kurtulmak, che creò così i coboldi suoi figli». Tutta questa specie di arringa a discolpa Ahrar la tirò fuori prima ancora che Scarlett avesse iniziato a porre le sue domande.

Poi iniziarono le domande della maga, intervallate l'una dall'altra in modo di lasciare al coboldo il tempo di rispondere.

[Scarlett] "Da dove arrivate? chi è il vostro capo? E non parlo del tuo capo clan, parlo di qualcuno più potente che dà ordini a te, i tuoi capi e anche agli umani con voi."

«Da dove vuoi che arriviamo, potente signora?», piagnucolò Ahrar. «Da sotto le montagne, come tutti i coboldi: da dove sennò?». Poi accennò con la testa ad indicare uno dei cadaveri. «Il nostro capo? Eccolo! Steso stecchito proprio da voi: il capo e anche il sottocapo. Di più cosa vuoi che sappia un povero, piccolo coboldo? A noi non dicono mai nulla: ci dicono "andate" e noi andiamo... sennò son nerbate... e i bugbear mica scherzano!».

[Scarlett] "Perchè state con degli umani?"


«E tu, perché stai con dei nani... e degli elfi... e chissà che altro?», ribatté Ahrar in tono un po' più deciso, dal quale traspariva il disprezzo per una femmina che, ne era certo, si accoppiava con maschi delle peggiori razze. «Arriva un umano, ci dice "da oggi sono io il vostro capo" e poi fa schioccare la frusta: secondo te, che fa una manciata di poveri, piccoli coboldi? Va con l'umano, no?».

[Scarlett] "Avete un accampamento qui vicino? dove?"

«Lassù sulle montagne, fra boschi e valli d'or... non è così che dite voi umani?», motteggiò Ahrar. «Te l'avevo detto già prima, no? Noi coboldi stiamo sotto le montagne. Dove, mica te lo so dire: siamo usciti un po' di giorni fa e siamo andati in giro a visitare fattorie qua e là. E poi, anche se lo sapessi mica che te lo direi», aggiunse in tono quasi di sfida, «visto che poi andreste là ad ammazzarci tutti. Ma tanto non lo so e allora che cambia?».

Il coboldo faceva quasi pena, combattuto com'era fra il terrore che provava per la morte che sapeva essere imminente ed il suo odio atavico per qualunque razza che non fosse quella dei suoi simili, per cui allo stesso tempo cercava di fare il duro e tremava come una foglia...

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