sabato 13 maggio 2017

ELWING - 23/08 - LISTA 03

Brom si fece avanti, abbassando la spada fino a rivolgerne la punta al suolo: «Vi siete battuti tutti con valore, maschi e femmine in ugual misura», annunciò con voce risonante. «Ma ormai deve essere chiaro anche a voi che è finita: deponete le armi e lasciate questo luogo. Se lo farete, vi do la mia parola di paladino che non vi sarà più fatto alcun male»..

Quella che era l'intenzione della ranger, mutò rapidamente, come una folata di vento. Fermò il passo appena prima di tuffarsi nella boscaglia, l'arco ancora in mano, mentre udiva la voce del Paladino. D'Istinto si volse, lasciando che lo sguardo chiaro corresse a sorvolare i dintorni di quello scontro ormai giunto al termine. Osservò quelle femmine, ferite, avvicinarsi ai propri maschi caduti, per poi togliersi a loro volta la vita, in un sol gesto, senza lamenti o lacrime, né tanto meno paura. Rimase in totale e religioso silenzio, le labbra carnose completamente serrate, mentre i muscoli finalmente pian piano scioglievano la tensione accumulata.

{Vixiar} "io intanto controllo quello sciamano, potrebbe avere cose interessanti addosso"
             vixiar si diresse verso il cadavere dello sciamano.

Issus uscì a passo lento dal bosco ad est e si accostò alla femmina bugbear più vicina. La osservò per qualche secondo con espressione stralunata, poi commentò a bassa voce: «Per la miseria, che tipi tosti questi bugbear...». Così dicendo si inginocchiò accanto al corpo, protese la mano e chiuse gli occhi sbarrati della morta. «Molto più degni di rispetto di certi umani», aggiunse rialzandosi e dirigendosi verso gli altri.

Prese a camminare, in silenzio, lentamente, sino ad accostarsi anch'ella alla femmina di Bugbear che aveva più vicina. Osservò il fare di Issus, poco distante, ne ascoltò il dire, mentre al contrario non si curò affatto di ciò che voleva fare il Mago. Non era nel suo stile saccheggiare i caduti dei loro averi. Al contrario, s'inginocchiò vicino ai nemici caduti, posò l'arco a terra e chiuse loro gli occhi sbarrati. Poi, in gesto simbolico, prese una manciata di terra con la mano destra e lasciò che l'aria la spargesse su quei corpi destinati alla decomposizione, mentre le labbra mormoravano una preghiera a Gea. 

"Madre Terra, accogli nel tuo abbraccio questi tuoi figli che presto torneranno ad essere polvere e rientreranno nel ciclo dell'esistenza"

Voce calma e pacata la sua, per rendere omaggio a quei nemici che si erano battuti fino alla fine e che sarebbero rientrati nel Ciclo del Bosco. Poi, lentamente, recuperò le proprie frecce conficcate nei cadaveri, prima di riunirsi al resto del gruppo, rimanendo comunque un poco in disparte.

"State bene?" - domanda generica la sua, rivolta a tutti, prima di riprendere parola dopo aver levato un rapido sguardo al cielo - "Ormai si sta facendo buio...come vi avevo già detto, se volete accamparvi per la notte, questa radura è ottima. Potrete riposarvi e ripartire domattina per il vostro viaggio."

Fermò un attimo il proprio dire, prima di riprendere con calma.

"A tal proposito... - piccola pausa - So di essere una perfetta sconosciuta, ma se nessuno di voi ha nulla in contrario, vi chiederei di unirmi al vostro gruppo. La vita solitaria da queste parti è diventata molto difficile e ci terrei ad unirmi a voi. Non mi importa molto del motivo per cui vi siate trovati a passare da queste parti, ma se mi vorrete nelle vostre fila, ovviamente in cambio avrete la mia collaborazione."

Di nuovo rimase per un attimo in silenzio, prima di concludere il proprio dire, spaziando su ciascuno di loro lo sguardo azzurro.

"Non pretendo subito una risposta. Attenderò fino alla vostra partenza di domattina per sapere la vostra decisione."

Concluse così il tutto, con calma, prima di dirigersi verso un punto della radura ed iniziare ad approntarvi un giaciglio per se stessa. La notte stava calando ed un riparo era necessario.

[NdG]

Descrizione di Elwing:

Alta circa 1,70, dal fisico asciutto e longilineo. Pelle un tempo chiara, ora abbronzata dal Sole, perennemente impregnata di muschio e resina, profumo del Bosco. Capelli lunghi fin sotto le spalle, color dell’oro, che incorniciano un viso dai tratti fini e dalle labbra carnose. Occhi chiari dal taglio felino, color acquamarina. Vestita con casacca e pantaloni verdi, mantello di stoffa più pesante e dello stesso colore a cingerla completamente, cappuccio calato sulla testa da cui sbucano alcune ciocche di capelli. Ai piedi, comodi stivali, sulla schiena un pratico zaino, sormontato dalla faretra. Ai fianchi, un pugnale ed una spada corta nei rispettivi foderi. Sopra la casacca, una semplice armatura in cuoio marrone, mentre le mani sono coperte da guanti di pelle.

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