sabato 27 maggio 2017

ELWING - 23/08 - LISTA 03

Ascoltò tutti i vari discorsi su quel bastone, sulle sue pietre e sulle proprietà che i Maghi avevano trovato o che volevano studiare. Non ne capiva un'accidente di quella tematica, perciò semplicemente rimase ad assorbire tutte le informazioni, incamerandole nella testa, rimanendo in silenzio, nell'aria il sibilo flebile della cote d'affilatura.

>{Scarlett} "Dicevamo...metodo empirico. Personalmente non mi entusiasma andare per tentativi con un oggetto di cui non ho la minima idea di cosa possa fare, perchè finchè gli effetti sono positivi o controllabili va tutto bene ed è tutto molto bello, nel momento in cui però si sbaglia l'attivazione o l'effetto non è qualcosa di catalogabile come positivo bhe... qualcuno potrebbe farsi male." la ragazza scrollò leggermente le spalle. "Però se siete tutti d'accordo a voler provare così possiamo tentare. 

"Se posso permettermi, probabilmente è il metodo migliore. In Natura in genere si sopravvive soprattutto per tentativi ed errori."

Parlò con calma, esprimendo la propria opinione, pur se non richiesta, mentre scrollava leggermente le spalle, come a significare che quel modo di vedere le cose per lei era la vita di tutti i giorni.

>{Scarlett} Lo sguardo della maga passò quindi ad Elwing e le sorrise. "Bhe immagino che avrai intuito che non siamo qui per fare una scampagnata..." esordì Scarlett alzandosi e andando a tenderle la mano. "E credo di non essermi ancora presentata, di questo mi scuso: Scarlett Crownster, molto piacere." quindi le indicò il furetto ancora alle prese con la pallina. "E quello è Boo, il mio furetto."
la maga tornò quindi a sedersi. "Prima ho sentito che dicevi che le scorrerie sono aumentate parecchio in queste zone nell'ultimo periodo, ebbene, noi siamo stati ingaggiati esattamente per andare a porre fine alla loro origine. E non si tratta di un qualche banale orco signore della guerra, no, è qualcosa di decisamente più pericoloso e malvagio, quindi non te lo nasconderò: se vuoi venire con noi devi mettere in conto che sarà pericoloso. I bugbear di prima non erano una banda organizzata che risponde a questo folle, o quantomeno non ne portavano il segno di riconoscimento, ma è un caso...durante il viaggio avremo a che fare con bande di predoni di ogni genere e probabilmente saranno niente rispetto a quello che troveremo una volta arrivati a destinazione. Non lo dico per spaventarti o farti desistere, ma voglio solo che tu sia cosciente dei pericoli, se poi vuoi unirti a noi allora potremo anche darti qualche dettaglio di più." le spiegò con un ultimo sorriso sincero.

Arrestò per un momento il proprio fare, giusto il tempo necessario per tendere e stringere la mano alla Rossa con un sorriso "Molto lieta.". Quello stesso sorriso poi divenne ancora più ampio e solare nel momento in cui la Maga le presentò il piccolo furetto. D'Istinto la mano si mosse, le dita si avvicinarono al musetto dell'animale, con il preciso obiettivo di farsi annusare da esso. "Molto piacere piccolino." La voce che uscì dalle labbra nel salutare l'animale fu calma e morbida, lasciando intendere ad altrui intelletto ch'ella era decisamente più avvezza a trattare con gli animali piuttosto che che con le persone. Certo, non che fosse una selvaggia, nei villaggi c'era andata spesso per vendere pellicce e comprarsi alcuni attrezzi, ma aveva passato anni in compagnia solamente degli animali e questo si poteva benissimo notare.
La sua attenzione poi tornò alla Maga, ascoltò il suo dire lasciando che il capo s'esprimesse in iniziale cenno d'assenso al riferimento alle scorrerie. Nell'udire tutte le informazioni, il suo viso s'indurì, divenendo quasi una lastra di marmo, sotto la cui superficie covava adesso una rabbia sorda, glaciale, le labbra si serrarono in una morsa d'acciaio, prima di schiudersi di nuovo.

"Dunque è colpa di qualcuno di potente e malvagio  se qui nei dintorni ultimamente ogni giorno sopravvivere è una sfida continua, molto più del solito"

Fece un attimo di pausa, lasciando che la sua voce si spargesse nell'anfratto...Stavolta aveva parlato con voce piatta, glaciale. Se fossero stati predoni occasionali un pò più numerosi rispetto agli anni passati, forse avrebbe potuto anche perdonarli. Ma ora aveva scoperto che il tutto era intenzionale, voluto da qualcuno di più in alto. Non poteva sopportarlo.

"Ti ringrazio per avermi messo in guardia. -cenno di ringraziamento verso la Rossa - Tuttavia, questa la considero casa mia...e quel tale è all'origine di tutti i problemi che stanno martoriando questo posto. Pericoli o meno, non me ne starò con le mani in mano. Perciò, se tutti sarete d'accordo, partirò con voi per questo viaggio."

Non ci fu nessun accenno di tentennamento nella voce, nè insicurezza. Parlò con voce sicura e salda, trapelando una determinazione forse inaspettata per quel corpo esile e quel viso così angelico.

>{Jean} "Detto questo, aggiungerei anche che un pluridannato mucchio di cadaveri di umanoidi che abbiamo personalmente contribuito a creare, qualifichi questa zona come, uhm, inadeguata allo sceglierla come possibile luogo di riposo a lungo termine. Mi pare ragionevole pensare che il suddetto mucchio di bugbear tendente al freddo - caso mai ce ne fosse bisogno - possa attrarre spiacevoli attenzioni, che facilmente potrebbero portare alla nostra adorabile spelonca, giacché nessuno si è preoccupato di cancellare le tracce del passaggio di un gruppo di circa quindici persone. La conseguenza di tale mancanza di accortezza è che un esploratore occasionale con l'esperienza di un ragazzino di otto anni, un occhio solo e una palata di merda al posto del cervello, potrebbe capire che c'è stata una battaglia bella grossa, poi dedurre brillantemente che qualcuno debba essere sopravvissuto alla carneficina, quindi osservare qualche centinaio di impronte e seguirle fino a qua."

>{Filth} «Per quanto riguarda le sorti del mondo, amico mio, saresti meno affrettato nel parlarne se conoscessi meglio lo scopo della nostra missione: credo proprio che farò bene a sedermi quanto prima con te - ed anche con la nostra bella amica Elwing - da qualche parte e spiegarvi cosa stiamo facendo da queste parti».

Sorrise lievemente al chierico, ammorbidendo un poco il cipiglio duro assunto pochi momenti prima, ad egli indirizzò un cenno del capo, a dimostrare volontà di comprendere meglio la situazione. Poi lo sguardo e l'attenzione si spostarono sullo spadaccino. Istintivamente sorrise a quel fare così colorito. Un sorriso enigmatico il suo, forse un poco divertito dai modi altrui. Ma doveva ammettere che si trovava d'accordo con l'uomo...e fu proprio a Jean che si rivolse.

"Le tracce saranno difficili da individuare con la Notte, ma dobbiamo comunque sperare che qualcuno - o qualcosa - molto abile riesca a seguirle fin qui. Ed in ogni caso io stessa raramente mantengo come rifugio lo stesso posto per troppi giorni di seguito. In ogni caso, se vorrete potrò cancellare le tracce io stessa, all'alba, prima della partenza. Per precauzione futura."

Concluse così il proprio dire, con calma. La rabbia covata pochi momenti prima sembrava sciolta come neve al sole. O almeno così poteva sembrare. In realtà era stata semplicemente accantonata. Avrebbe avuto modo di sfogarla, a tempo debito. Si alzò per rendere il fuoco maggiormente vivo, aggiungendo altri pezzi di legna, prima di tornare a sedersi e continuare il proprio lavoro d'affilatura delle varie frecce. La Notte era lunga...e non si poteva sapere cosa avrebbe potuto portare.

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