La notte era passata in modo tranquillo ed il turno di guardia non era
stato particolarmente massacrante: ricordava distintamente ore di buio
peggiori... Si alzò, dunque, piuttosto motivato e sorridente. La
colazione, seppure frugale, aveva ulteriormente contribuito al buon
umore. Era pronto a partire e, mentre aspettava che tutti gli zaini
fossero in spalla ed i libri fossero chiusi, sedette sull'erba con la
schiena appoggiata ad un tronco, estraendo una piccola busta di pelle da
una tasca interna: ne cavò una foglia intera di colore marrone, che
riempì con una miscela di altre foglie tritate, arrotolandola. Usò la
pietra focaia per accenderne un'estremità, quindi prese soddisfatto a
fumare, immerso nei propri pensieri mentre emetteva dense volute di fumo
dalle narici e dalla bocca, godendosi il sole sulla faccia. Una volta
terminato, spense con cura le pur piccolissime braci rimaste in modo da
evitare qualunque tipo di rischio di incendio e si alzò, pronto alla
marcia.
Come aveva imparato nel corso degli anni, purtroppo, il suo
stato di quiete non era destinato a durare. Il mago Vixiar, senza
nemmeno il buongiorno, si era rivolto a lui ed Issus progettando la
futura strategia di battaglia, in modo che le sue follie pirotecniche
non rischiassero di ammazzare nessuno. Sospirò profondamente, lanciando
un'occhiata all'altro spadaccino prima di rispondere:
"Tu
capisci che qualcuno possa avere un grande timore dei poteri arcani e
presumi di sapere molte altre cose, immagino. Non vorrei apparire
presuntuoso, ma ti farò un breve elenco delle cose che viceversa non sai
o non presumi nel modo corretto... Per prima cosa eviterò di
ammorbidire il concetto che ti ho già esposto ieri, perché ritengo non
sia stato recepito nel modo corretto: se tu lanci un'altra palla di
fuoco in mezzo ad un gruppo di nemici, fregandotene di chi altro
potresti danneggiare oltre a loro, ed io sopravvivo di nuovo, appena mi
sarà possibile ti taglierò personalmente le palle e te le ficcherò in
gola. Se non riesci a capire che prendere addosso quella roba potrebbe
ammazzarti, possiamo provare a chiedere a Scarlett se è così gentile da
lanciartene una mentre espleti i tuoi bisogni quotidiani e poi vedere
come ne esci. Il secondo punto riguarda la tua idea di battaglia... Vedi
Vixiar, tu stai in mezzo ad un campo di battaglia come quello di ieri e
ti concentri per lanciare i tuoi incantesimi. Lo fai perché altri si
buttano fisicamente addosso ai nemici, in modo tale che quelli nel
frattempo che non vengano ad infilarti una spada nel culo. E' mera
strategia militare, roba facilmente comprensibile rispetto a ciò che hai
studiato nella vita. Se il tuo ringraziamento per questo è quello di
sbattertene le palle dei rischi che così facendo si corrono, possiamo
rapidamente cambiare tattica. Forse ti sfugge, ma quando noi combattenti
da mischia stiamo per portare un attacco, mentre tu chiacchieri in
maghese, abbiamo valutato attimi e frazioni di secondo che possono fare
la differenza tra la vita e la morte, nostre come dei nostri nemici. Se
devo preoccuparmi anche del fatto che tu non stia per tentare di
incenerirmi, la soluzione che propongo è la seguente: me ne rimarrò a
distanza ad osservarti, fintanto che non avrai finito di salmodiare. Se
non avrai bisogno del mio aiuto, tanto meglio. In caso contrario,
arriverò appena sarò certo che non puoi nuocermi. Che ne pensi? La trovi
soddisfacente?"
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