Ancorché offeso ed abbastanza propenso a non prestare alcuna attenzione a
chi si era svegliato con così tanto ritardo, il gigante esitò: in
fondo, questo se non altro un minimo di attenzione aveva finito per
concedergliela.
Si fermò e si volse: si trattava di un nano che pareva sul punto di andare ad assediare da solo una cittadella intera. Lo guardò basito: perché stava parlando a voce così alta e scandendo le parole in quel modo? Lui mica era sordo...
Tornò verso il tavolo, prese un boccale di birra e ne fece cadere qualche goccia sul piano, poi col dito tracciò con la birra alcune lettere con una grafia incerta, da semianalfabeta: S-K-A-R-L-E-T. Attese qualche istante, poi cancellò le lettere.
Il gigante tornò a mostrare il foglietto, indicò col dito prima l'uno e poi l'altro dei due nomi, poi indicò Haza, fece segno di no con la testa, si strinse nelle spalle ed accennò a voltarsi per andarsene.
Si fermò e si volse: si trattava di un nano che pareva sul punto di andare ad assediare da solo una cittadella intera. Lo guardò basito: perché stava parlando a voce così alta e scandendo le parole in quel modo? Lui mica era sordo...
Tornò verso il tavolo, prese un boccale di birra e ne fece cadere qualche goccia sul piano, poi col dito tracciò con la birra alcune lettere con una grafia incerta, da semianalfabeta: S-K-A-R-L-E-T. Attese qualche istante, poi cancellò le lettere.
Il gigante tornò a mostrare il foglietto, indicò col dito prima l'uno e poi l'altro dei due nomi, poi indicò Haza, fece segno di no con la testa, si strinse nelle spalle ed accennò a voltarsi per andarsene.
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