Eccovi la mail con tutte le informazioni ^_^''' Buona lettura ragazzi ^_^
Se ho dimenticato qualcosa della parte di Morgon, aggiungi pure ^_^
Se
trovo del tempo cerco magari di integrare la parte di chi ha letto i
rapporti a casa del Conte Bryosk (quindi info date dal Conte e relativi
rapporti), in modo che poi rimanga un unico punto con tutto quello che
abbiamo scoperto, e avere quindi tutte le info in sequenza ^_^
Iniziamo
con quello che ha scoperto Morgon e di cui ha già parlato con Scarlett
la sera in locanda (tranne gli ultimi due punti che li aggiunge la
ragazza):
- La pergamena che Morgon ha “accidentalmente” preso dal Conte, parla di una certa isola di Kan-Thor e riporta il motto “Affinchè il Canto non abbia mai fine”. Il sigillo posto sulla pergamena è stato analizzato magicamente da Scarlett, la quale ha capito che la pergamena è protetta da due incantesimi che, in sostanza, lavorano in sincronia: uno serve ad individuare l’allineamento di chi la legge e, nel caso non corrisponda a quanto stabilito, il secondo si occupa di incenerire la pergamena. Letta da Morgon e Scarlett l’incantesimo non si è attivato.
- Il nome Kan-Thor Morgon lo ha ritrovato anche su delle pagine aggiunte ad un libro che ha acquistato dal libraio Humbertus. Queste pagine sono scritte in una lingua sconosciuta sia a Morgon che a Scarlett e riportano il disegno di un’isola. Analizzate magicamente hanno rivelato il nome Kan-Thor.
- Il libro è giunto nelle mani di Humbertus una ventina d'anni fa, insieme ad altri tomi provenienti dallo smantellamento della sede di un ordine cavalleresco decaduto, o di una società segreta, o qualcosa del genere, riportato semplicemente come "La Confraternita". La Confraternita era, per l'appunto, una confraternita di ricchi perdigiorno che giocavano a fare i cavalieri, con rituali tanto misteriosi quanto puerili, in una sede piazzata in un castelluccio mezzo in rovina fuori città. Naturalmente nella messinscena non potevano mancare libroni dall'aria antica e misteriosa, il che probabilmente spiega il perché fra gli altri avevano anche quello che ha acquistato Morgon. Tuttavia Hombertus non aveva la minima idea di come se lo fossero procurato.Sapeva solo come finì nelle sue mani. Quei dementi andavano pazzi per i loro rituali bislacchi, ma il guaio per loro fu che una volta ci scappò il morto: un giovane imbecille che si accoppò durante il rituale dell'iniziazione. Solo che il giovane imbecille era il figlio minore di un pezzo grosso ed allora addio Confraternita.
- Issus ha parlato di Humbertus con Scarlett e le ha detto che è un vecchio antiquario cha sa tutto quel che c'è da sapere sui libri, anche quelli più strani e rari: li vende e campa di quello, ma pare che ogni vendita la faccia al cliente giusto: è un po' come se ogni volta affidasse ad un padre adottivo un trovatello da accudire, per cui se non gli va a genio l'idea che qualcuno compri un certo libro, non lo vende e basta.
- Scarlett
aggiunge che è riuscita a risalire al motto “Affinchè il canto non abbia mai
fine”, appartenente a quelli che si fanno chiamare Cantori.
Questi
di seguito invece sono gli appunti di Scarlett con le informazioni che
le ha fornito Issus. Ho sottolineato quelle che sono le creature che le
sono state descritte da Issus e i livelli del mastio di Mayraberd.
· Ci
sono diverse forze in campo per contrastare Raxxla, principalmente tre,
e tutte operano per il bene ma ognuna pensa che le altre lo facciano in
modo sbagliato. Ci sono quindi sicuramente altri gruppi di avventurieri
ingaggiati che faranno di tutto per metterci i bastoni tra le ruote,
perché chi arriva secondo non prende nessun trofeo.
· Mayraberd
sorge su un grande roccione, del quale copre completamente la sommità,
così che le sue mura strapiombano verticalmente sulla piana sottostante.
Al di là delle mura c'è solo una serie di cortili separati da mura
interne, quasi del tutto vuoti e privi di posti per nascondersi. Una
volta entrati bisogna trovare un varco per scendere nel cuore della
roccia sottostante: infatti tutte le strutture, alloggiamenti,
magazzini, eccetera, sono ricavate nel cuore stesso della montagna.
L'unica eccezione a questo è il mastio, che riempie quasi per intero la
corte più grande e nel quale risiedono i capi. Issus aveva scalato la
parete rocciosa di notte, ma non è semplice. Conferma che devono
sicuramente esserci ulteriori accessi, anche cunicoli, perché in ogni
caso le bande di predoni che partono da Mayraberd non escono dal portone
principale che è sorvegliato giorno e notte dal Generale Dunfield
· gran
parte della fortezza si sviluppa sotto terra, con cunicoli e sale in
parte grezzi ed in parte rinforzati in muratura. Le parti in muratura
viste recavano evidenti tracce di attività edilizie di un certo pregio,
seppure in uno stile un po' antico: presumibilmente quelle parti
risalgano ai tempi in cui quella era una fortezza di confine, con una
guarnigione di truppe del Granducato.
Là sotto han trovato: goblin, orchi e gnoll, per lo più; e poi rinnegati umani, nani e perfino elfi e mezzelfi
Là sotto han trovato: goblin, orchi e gnoll, per lo più; e poi rinnegati umani, nani e perfino elfi e mezzelfi
· Aggirandosi
per i cunicoli sotterranei (purtroppo non c’è una mappa di questa parte
perché è stata girata “a istinto”) si giunge in una sala rettangolare
ed abbastanza ampia, con vari tavoli e rastrelliere per armi lungo le
pareti: una specie di corpo di guardia, visto che da lì due rampe di scale uguali e simmetriche salgono al piano superiore. E qui si arriva al primo livello del mastio.
· Il mastio dovrebbe avere all’incirca pianta rettangolare, con muri spessi almeno 5 spanne. È costituito da almeno quattro piani (Issus
non ha potuto verificare se ce ne fossero altri oltre il quarto), il
primo dei quali è al livello del cortile esterno. Non ha finestre ma
solo poche e piccole feritoie, larghe circa una spanna ciascuna e poste
in fondo a strombature profonde all'incirca metà dello spessore delle
mura; di conseguenza, di luce naturale all'interno ce n'è ben poca, per
cui tutti i vani interni sono o in penombra o illuminati da chiazze di
luce date da torce o lanterne. Fa eccezione solo il quarto piano.
· Primo livello del mastio:
Le due rampe di scale portano entrambe sullo stesso corridoio, ciascuna
ad una estremità. Sulla parete rivolta all'esterno lungo questo
corridoio c’è un robusto portone rinforzato che probabilmente sbuca nella corte interna e,
a parte la via dei sotterranei, è l’unico altro accesso al mastio. Il
corridoio è pericoloso: sul lato di fronte al portone ci sono tre porte,
una centrale più grande e due più piccole. Quella centrale dà su un
vestibolo, mentre le due laterali danno su due stanze dedicate alle
guardie.
Qui c’erano due guardie descritte come uomini di taglia molto grossa con la testa di bovini, con grandi corna rivolte in avanti come i tori. Sono molto grossi e minacciosi ma non particolarmente svegli. Ne han viste due, ma potrebbero essercene di più.
Entrando nel vestibolo ci sono tre porte: le due sui lati rispetto all'ingresso da cui si entra danno sui due locali di guardia; la terza, di fronte all'ingresso, dà su una piccola zona di detenzione e di tortura.
Superato il vestibolo, il corridoio delle celle si dirama su due rami più o meno uguali: le celle sono sull'esterno di entrambi i corridoi, mentre la sala di tortura si trova compresa fra i due corridoi. Passando in uno dei due corridoi si arriva ad una rampa di scale che porta al piano superiore. Dal pianerottolo su cui si arriva parte un’altra scala di fronte che scende.
Qui c’erano due guardie descritte come uomini di taglia molto grossa con la testa di bovini, con grandi corna rivolte in avanti come i tori. Sono molto grossi e minacciosi ma non particolarmente svegli. Ne han viste due, ma potrebbero essercene di più.
Entrando nel vestibolo ci sono tre porte: le due sui lati rispetto all'ingresso da cui si entra danno sui due locali di guardia; la terza, di fronte all'ingresso, dà su una piccola zona di detenzione e di tortura.
Superato il vestibolo, il corridoio delle celle si dirama su due rami più o meno uguali: le celle sono sull'esterno di entrambi i corridoi, mentre la sala di tortura si trova compresa fra i due corridoi. Passando in uno dei due corridoi si arriva ad una rampa di scale che porta al piano superiore. Dal pianerottolo su cui si arriva parte un’altra scala di fronte che scende.
Al pian terreno han visto aggirarsi anche un grosso cubo di gelatina verdognola, circa quattro o cinque palmi di lato, che andava in giro inglobandosi tutto ciò che incontrava.
· Secondo livello del mastio: In cima alle scale c'era un pianerottolo sul
quale si apre una singola porta, robusta e chiusa semplicemente con la
maniglia. All’interno c'è una sala piuttosto ampia al centro della quale
si trova un grosso tavolo rettangolare; alle pareti qualche trofeo e su
un tavolo più piccolo in un angolo c'erano un paio di piccole botti da
birra ed una scorta di boccali. C'è una porta al centro del lato destro
rispetto all’ingresso (presumibilmente armeria senza uscite, hanno
intravisto rastrelliere) ed un'altra all'estremità sinistra della parete
di fronte all'ingresso; in fondo a sinistra sul lato da cui si entra c'è un'altra porta, più piccola ma non si sa dove porti.
Qui han visto un essere dall'aria molliccia, più o meno sferico e di cinque o sei spanne di diametro, che fluttua nell'aria, con un grosso occhio al di sopra della bocca irta di denti acuminati, una decina di altri occhi più piccoli in cima a dei tentacoli nella parte superiore del corpo, e quattro tentacoli più grossi privi di occhi nella parte inferiore che usa un po' come se fossero mani.
Qui han visto un essere dall'aria molliccia, più o meno sferico e di cinque o sei spanne di diametro, che fluttua nell'aria, con un grosso occhio al di sopra della bocca irta di denti acuminati, una decina di altri occhi più piccoli in cima a dei tentacoli nella parte superiore del corpo, e quattro tentacoli più grossi privi di occhi nella parte inferiore che usa un po' come se fossero mani.
Presero
la porta in fondo a sinistra che porta in una specie di refettorio: due
lunghi tavoli paralleli con sopra stoviglie e boccali ed accanto lunghe
panche; sulla destra una porta che dà su una cucina con una piccola
dispensa; di fronte alla porta d'ingresso c'è l'inizio di una scala,
sotto la quale c’è una porticina (presumibilmente un ripostiglio). Qui hanno incontrato due orchi e il cuoco umano.
· Terzo livello del mastio:
Salendo la rampa di scale in fondo alla sala da pranzo si arriva
all'estremità di una sala molto grande a tre navate con la centrale più
larga (occupa presumibilmente tutta la superficie del mastio) che sembra
essere la sala del trono della fortezza; c'è un trono sopra una pedana a
tre gradini posta verso il fondo della sala staccato di qualche passo
dalla parete di fondo, contro la quale ci sono invece due statue
piuttosto mostruose, una a destra ed una a sinistra del trono, poi c'è
una doppia fila di colonne quadrate, quattro o cinque per parte, contro
ciascuna delle quali si trova una statua di marmo bianco posta su un
basso piedistallo.
Quando il ragazzo con Issus inoltrò nella navata principale, arrivò sì e no all'altezza della seconda coppia di colonne e poi le statue delle prime due coppie di colonne presero vita, lo circondarono e lo afferrarono. La spada le scalfisce a malapena, secondo Issus è decisamente meglio avere delle mazze ferrate e, possibilmente, magiche.
Quando il ragazzo con Issus inoltrò nella navata principale, arrivò sì e no all'altezza della seconda coppia di colonne e poi le statue delle prime due coppie di colonne presero vita, lo circondarono e lo afferrarono. La spada le scalfisce a malapena, secondo Issus è decisamente meglio avere delle mazze ferrate e, possibilmente, magiche.
Issus
e Fesses (l’apprendista) furono catturati qui, imprigionati e
torturati. Issus in seguito è riuscito a fuggire perché gli addetti alle
torture fisiche hanno dimenticato un attrezzo di tortura abbastanza
vicino da permettergli di prenderlo e forzare gli anelli che lo tenevano
prigioniero. Ammette di non sapere se è stata una svista, dato che
comunque era ridotto a poco più di una larva, o se lo hanno “lasciato
andare” nel tentativo di far dissuadere le truppe del Generale Dunfield
che avrebbero visto come era stato ridotto.
· Quarto livello del mastio: i capi, come li chiama Issus, li incontrava quasi sempre qui. C’è un locale vuoto, ha solo tre gradini a metà lunghezza, larghi come l'intera stanza. Nella
parte bassa della stanza c’è qualche guardia, a volte, ma non sempre
perché i capi non sembrano averne bisogno. Loro stanno nella parte
rialzata della stanza: sono Raxxla e un po’ dietro ci sono forse un paio di suoi simili, hanno corpi molto esili e mani adunche con lunghissime dita secche come zampe di ragno.
Raxxla era completamente circondato da una sfera luminescente, di uno
sgradevole colore verde acido. Quando Fesses fu ucciso la sfera sparì, il ragazzo si avvicinò, come in trance, poi le mani di Raxxla gli afferrarono la testa. Issus
poi ricorda solo un rumore orribile e il corpo del ragazzo ricadere
all'indietro con la testa insanguinata, e poi la sfera ricomparve. Con
ogni probabilità si tratta di una sfera di protezione e va eliminata
altrimenti Raxxla è con ogni probabilità intoccabile. Quando veniva
portato al cospetto di Raxxla, alla sua sinistra c'era quel mostro dal
grande occhio che probabilmente lo teneva sotto una qualche sorta di
incantesimo perché Issus dice che provava un terrore indicibile.
Oltre
alla sfera di protezione, Raxxla utilizza quasi certamente poteri
mentali. Issus dice di essere stato torturato psichicamente da lui, gli
ha rivoltato contro i suoi stessi ricordi e, inoltre, deve avergli fatto
una sorta di incantesimo che gli impedisce di vedere in volto Raxxla e
gli rende estremamente difficile parlare di lui e di Mayraberd in
generale.
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