Il chierico era ancora scosso da quanto accaduto la sera precedente.
Mai prima di allora aveva provocato ferite a qualcuno, non almeno
direttamente, o comunque ferite fisiche.
Era davvero quella la sua strada? Ancora non sapeva darsi una
risposta, si sentiva schiacciato da una montagna troppo grande per lui.
Fu tutta la scena fra Haza e l'omone a riportarlo, ancora una volta, al presente.
Su quel foglietto c'era il suo nome. Non poteva far finta di niente, lo doveva al ricordo di Neelkamal.
Si prese ancora il tempo di un respiro, poi si alzò dal tavolo.
"Sono io Indevar" disse rivolto al gigante muto, scostando la sedia, come se fosse pronto a muoversi, finalmente.
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