L'omone rimase per alcuni minuti fermo in piedi davanti al tavolo degli avventurieri. Era decisamente sconcertato: d'accordo che forse era il gruppo sbagliato, d'accordo che forse era quello giusto ma i due tizi i cui nomi comparivano sul foglietto non erano presenti, ma almeno la buona creanza di dirgli qualcosa del tipo "spiacenti, buon uomo, ma avete sbagliato tavolo", o qualunque altra cosa del genere, avrebbero anche potuto averla. O no?
Decise che non si meritava di essere lo zimbello di nessuno e che, se Issus voleva che lui continuasse a fargli da messaggero, in futuro avrebbe fatto bene a scegliersi meglio i suoi destinatari: senza una parola, anche perché, essendo muto, nemmeno avrebbe potuto, volse i tacchi e se ne andò.
Decise che non si meritava di essere lo zimbello di nessuno e che, se Issus voleva che lui continuasse a fargli da messaggero, in futuro avrebbe fatto bene a scegliersi meglio i suoi destinatari: senza una parola, anche perché, essendo muto, nemmeno avrebbe potuto, volse i tacchi e se ne andò.
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