sabato 12 novembre 2016

DUNGEON MASTER - 18/08 - LISTA 03

[NdG] È cambiato il giorno: ora è il 18/08. Assumo per semplicità che tutti siano pronti ed intenzionati a partire. Chi avesse intenzioni diverse può contattarmi in privato e vedremo il da farsi.

[GdR]

Fatta con la debita calma una generosa colazione, il gruppo di avventurieri si avviò verso le porte cittadine.

Giunti lì nei pressi si videro venire incontro un uomo sui quarant'anni, di media statura e magro ma dai muscoli ben sviluppati; la sua carnagione era talmente bruciata dalla vita all'aperto da parere fatta di cuoio vecchio.

«Signori, il mio nome è Hettar», si presentò l'uomo accompagnando le parole con un secco cenno del capo. «Sono uno degli stallieri del Conte Bryosk: il padrone mi ha incaricato di scortarvi fino a La Soglia, o dove altro preferirete andare, con le cavalcature che vedete dietro di me: cavalli e pony per voi e muli per i bagagli. State tranquilli, sono tutte bestie robuste e quiete, adatte anche a chi di voi eventualmente non amasse cavalcare: proprio per questo, tuttavia, non sono animali adatti al combattimento e quindi non aspettatevi nulla da loro in tal senso... nella peraltro improbabile eventualità di incontrare problemi lungo le strade del Granducato».

«Sono pronto quando volete per aiutarvi nella scelta degli animali più adatti a voi», continuò Hettar. «Tuttavia vi suggerirei di fare prima di tutto conoscenza con Messer Filth, che vi accompagnerà nella vostra missione». Così dicendo lo stalliere accennò ad una sagoma grigiastra a pochi passi di distanza, che a prima vista avrebbe potuto anche essere scambiata per un mucchio di vecchia immondizia.

Sentendo fare il proprio nome, il mucchio di immondizia si animò, rivelandosi per un uomo seduto a terra a gambe incrociate ed appoggiato con le spalle al muro di una casa: con calma aprì gli occhi, riscuotendosi da chissà quale meditazione, si alzò lentamente in piedi - operazione non banale, stante la sua altissima statura e la sua estrema magrezza - e in tono placido e senza enfasi a mo' di saluto disse: «Penitenziagite, amici, penitenziagite».

Messer Filth era, a dir poco, un personaggio curioso: età indefinibile, ma di certo superiore ai cinquanta, aveva un viso emaciato, incorniciato da una massa incolta di capelli, in origine neri ma ormai assai venati di grigio, e da un'arruffata barba del medesimo colore; sul suo viso dai lineamenti scolpiti dal digiuno spiccavano due occhi nerissimi e vivaci, dall'espressione penetrante e dolce al tempo stesso; la sua statura era sui due metri ed aveva lunghissime braccia e gambe dinoccolate che, con il suo peso che raggiungeva sì e no i settanta chili, ricordavano da vicino gli arti di certi ragni. Un inconfondibile odore di corpo non lavato lo circondava ed il suo abbigliamento - una tunica un tempo bianca ed ormai grigiastra, piuttosto malridotta e lunga fino alle ginocchia ossute, ed un paio di sandali tenuti insieme con lo spago - non faceva che rafforzare l'impressione di assoluta trascuratezza che da lui emanava.

«Vi sto aspettando già da ieri», disse, ma non in tono di lamentarsi per la lunga attesa: anzi suonava semmai vagamente preoccupato. «Avete avuto qualche contrattempo? Niente di serio, spero... Comunque sia, ora siete qui ed è questo che conta. Ah, dimenticavo: io mi chiamo Filth ed il mio compito è di accompagnarvi nel vostro viaggio, darvi una mano per quelle che sono le mie modeste capacità ed offrirvi una generosa quantità di consigli non richiesti. L'unica cosa che non dovrete aspettarvi da me sarà combattere: io non uccido nessuno, per principio», accennò con la mano alla mazza che portava appesa al fianco, «e questa la uso solo per difendermi, quando proprio non posso farne a meno».

«Ma abbiamo un mucchio di tempo per fare conoscenza», aggiunse, «per cui che ne direste di andare dal buon Hettar e farvi aiutare nella scelta delle cavalcature più adatte a voi, così potremo finalmente partire?». Accennò con la mano ad un somarello dall'aria placida. «Io con la cavalcatura sono già a posto, come vedete». L'animale era talmente piccolo che, una volta montato in sella, Filth avrebbe sfiorato il terreno con i piedi. «Sapete com'è: io ho paura a cavalcare», spiegò con un mezzo sorriso.

[NdG: Aryn e Kreena sono dotati di cavalcature proprie, se non erro, per cui possono scegliere se usare quelle o accettare l'offerta di Bryosk, tenuto conto che dopo La Soglia (o Kelven) il viaggio continuerà per forza di cose a piedi...]

Scelte le cavalcature più idonee per ciascuno di loro, i nove avventurieri varcarono la porta cittadina sotto lo sguardo indifferente delle guardie, che si limitarono solo ad un pigro cenno di saluto all'indirizzo di Filth, e si avviarono al miglior passo consentito dalle loro cavalcature lungo la Strada del Duca ed alla volta di Kelven oppure La Soglia.

La giornata era bella e cavalcare era piacevole: si sentivano quasi come se stessero facendo una scampagnata attraverso le morbide colline a nord della capitale. Dopo due o tre ore di viaggio, tuttavia, incontrarono il primo intoppo.

Si trovavano in fondo ad una valletta poco profonda e da lì la strada prendeva una leggera salita per valicare la collina successiva: non c'era nessuno sulla via in quel momento ed alzando lo sguardo verso la sommità della salita videro un cavaliere in completa tenuta da battaglia, immobile al centro della strada e che aveva tutta l'aria di essere lì ad aspettarli.

Si trattava di un guerriero in armatura di piastre completa, in sella ad un grosso cavallo da guerra: se non fosse stato per l'occasionale agitarsi della coda dell'animale si sarebbe potuto pensare che qualcuno avesse voluto piazzare una statua equestre al centro della strada. L'uomo non portava insegne né sull'armatura di acciaio brunito, né sullo scudo che portava al braccio, né sulla gualdrappa del cavallo, tranne un medaglione che brillava alla luce del sole così da essere indistinguibile da quella distanza. La celata dell'elmo era abbassata: era chiaro che il guerriero per qualche motivo non intendeva almeno per il momento farsi riconoscere. L'atteggiamento tuttavia non pareva particolarmente ostile, o almeno non ancora, se non altro perché la spada era ancora al suo posto nel fodero.

[NdG] AGPG di tutti, prego...

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