«Intuisco il tuo scetticismo, amico Haza», replicò placido Filth,
«ma posso assicurarti che quel povero bambino era davvero morto,
come potresti anche verificare semplicemente chiedendo a coloro che
l'hanno controllato prima di me, come Aryn e Indevar: vista la vita
che conducono, immagino che tu possa convenire con me come entrambi
sappiano riconoscere la morte quando la vedono, non credi? Per non
parlare di quella povera madre: o pensi che lei potesse essersi
davvero ingannata sulla sorte del figlio? Credimi: una madre,
semmai, si ostinerebbe a vedere tracce di vita anche dove non vi
sarebbe spazio nemmeno per il più remoto barlume di speranza».
«Quello su cui hai ragione, però, è che effettivamente nessun chierico, per quanto potente, riuscirebbe mai a richiamare in vita un corpo decapitato: per un capolavoro del genere sarebbe indispensabile l'intervento diretto di un dio».
«Quello su cui hai ragione, però, è che effettivamente nessun chierico, per quanto potente, riuscirebbe mai a richiamare in vita un corpo decapitato: per un capolavoro del genere sarebbe indispensabile l'intervento diretto di un dio».
«A parte questo, credi pure a ciò che ti pare: non mi interessa né fare proselitismo, né raccogliere applausi, e faccio quello che faccio sempre e soltanto sotto la guida del mio dio e per suo ordine».
Detto questo Filth diede di sprone (si fa per dire...) al suo somarello e lo diresse verso Morgon.
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