-Per il Sacro Halav!-
Esclamò Aryn e si mosse velocemente per soccorrere lo sconosciuto
Completamente
Immerso nei suoi pensieri e distratto era passato all'oblio con
rapidità, come scivolato in un sonno ostile e improvviso, cadde con un
tonfo nella paglia sporca di sterco del suo ronzino, fortunatamente
secco, crollando portò con se il bastone che era appoggiato alla parete
di legno, ora giaceva accanto a lui, spiccando insolito in quel luogo,
chiunque lo noterebbe anche senza cercarlo con lo sguardo. Un gran
dolore lo riportò alla realtà, la testa sembrava sul punto di esplodere
in mille pezzi, del sangue impregnava i capelli vicino all'occhio
sinistro dove un gonfiore a ridosso della tempia lo rendeva semichiuso
anche quando tentava di spalancarlo, strinse i denti e rantolò per il
dolore causato dallo sforzo di tornare alla realtà e muoversi, con la
vista offuscata vide l'oscuro figuro farglisi incontro, non metteva a
fuoco ancora bene ma notò una luce svettare nel petto di questo
misterioso sconosciuto, confuso e incapace quasi di ragionare si limitò
ad alzare una mano tremante in un gesto difensivo.
"N-no... i-indietro..." farfugliò con voce appena udibile
Era
palese dalla sua espressione sofferente che il dolore che provava era
tanto, lo sforzo di sollevare il capo lo aumentava, non sembrava in
grado di potersi difendere. Non riuscì ancora a riprendere il filo dei
pensieri, completamente disorientato.
[NdG]:
Ciao a tutti :D
Descrizione di Vixiar:
Vixiar
è un uomo sulla trentina dall'aria trasandata, come un viandante senza
meta che non si fermi mai abbastanza da avere il tempo di vedersi
riflettere in una qualsiasi pozza d'acqua, barba sfatta macchiata
d'argento, moro di crine che ne adorna il viso duro e distaccato, gli
occhi, anch'essi scuri, celano molte cose, ad ogni occhiata in tralce
sembra sul punto di rivelare qualcosa, ma ogni volta che si è vicini a
capire di che si tratta si girano di scatto, come quelli di una bestia
braccata e si fanno freddi come l'inverno più pungente. Un cappello a
tesa larga adorna questo sventurato essere, abiti di nessun valore lo
fasciano: un logoro gilet di pelle adorno di spalline unite da striscie
di cuoio, un bastone rinforzato minuziosamente rifinito che spicca sulla
sua figura, vi sono disegni di fiamme che danzano in bassorilievo sul
legno. Che viaggi o che sia in città non cambia d'abito, badando davvero
molto poco al suo aspetto.
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