giovedì 23 febbraio 2017

VIXIAR - 23/08 - LISTA 03

Cerò di riprendersi in parte con l'aiuto del gigantesco paladino di nero corazzato che gli stava di fronte, mostrando così la sua gracilità nascosta dalle ampie forme della veste logora e scura, recuperò zaino e strinse meglio il bastone, il tutto osservando il siparietto del nano che cocciutamente aveva continuato nella sua teoria e dimostrazione.

[BROM]
...per chiunque dovrebbe essere già più che sufficiente il fatto che il mio fedelissimo cavallo se ne stia qui tranquillo vicino a me per provare anche ad un nano zuccone che io sono davvero Brom e non un mostro imitatore della mia sagoma.

"Il cavallo dovrebbe essere una prova sufficiente, questo tipo di fedeltà non è così facile da ingannare nemmeno per le magie di più alto rango..." commentò quasi rivolto a se stesso, accompagnò con un sorriso a mezza bocca quasi compiaciuto, probabilmente il suo flusso di coscienza aveva divagato altrove. Seguì gli altri di buon grado, le pulsazioni del suo capo erano ora controllabili e la sua mente era tornata salda e ricettiva come al suo solito.

[KREENA]
"No no no, non cosi'!" - lo rimproverava la giovane, agitandogli un dito davanti - "Kuzuk kharuth nah! Con la forchetta! Zukk'hon! Kl'ath buzzurrh!"
La ladra si volto' nel vedere giungere i compagni.
"Meno male! Diteglielo voi: mi sta facendo impazzire..." - gli disse con una smorfia affranta. 

Si girò all'indirizzo della giovane con sguardo cosciente, come qualcuno che viene richiamato da qualcosa di inatteso e improvviso, il suo sguardo inespressivo eccezion fatta per una punta di interesse, guardò prima la ragazza poi il coboldo, non proferì parola, trovò maggiormente saggio non svelare tutte le sue carte.

[BROM]
«Allora, Messer Vixiar Phoenix... ricordo bene il vostro nome, giusto?... sareste così gentile da ripetere ai qui presenti ciò che diceste poco fa a me circa i motivi che vi hanno condotto in questi luoghi? Sono convinto che la cosa potrebbe trovare orecchie interessate», disse Brom invitando Vixiar a parlare. 

"Vixiar Phoenix" confermò tenendosi il bastone dagli splendidi intarsi ben dritto accanto, alzando il capo con una punta di fierezza volse uno sguardo verso ogni astante, un'occhiata penetrante sebbene rapida e sfuggente al tempo stesso. Doveva qualcosa a quella gente prima di focalizzare l'argomento del discorso sulla tanto bramata meta arcana.
"Innanzitutto grazie per avermi prestato soccorso..." un cenno del capo accompagnò le parole, sembrò avvezzo a parlare in pubblico, lo fece senza imbarazzo e abbracciando con lo sguardo ogni partecipante alla conversazione, si soffermò su Aryn verso il quale il cenno fu più profondo e lento, a sottolineare la premura del paladino nei suoi confronti. Lasciando una breve pausa di silenzio per catturare maggiormente l'attenzione di tutti continuò:
"Non ho visto l'aggressore nè ho idea di chi sia, ero sovrappensiero e totalmente inconscio, prova ne è che bastone e zaino giacevano nello stallo accanto al mio ronzino..." ammiccò dall'occhio sinistro che ancora non riusciva a tenere totalmente aperto, una lieve smorfia incrinò il suo volto, si diede un istante per riprendersi e continuò "...mi dispiace ma in questa faccenda non posso esservi di quasi nessun aiuto..." lasciò una possibilità, infondo voleva collaborare con questa gente e tagliare uno dei fili che avrebbe potuto legarli non sembrava saggio, si limitò a lasciarlo lasco, chiudendo qui l'argomento.

"Ripeterò esattamente le stesse parole dette al Paladino di Halav Brom de la Fère" rimarcò per intero con rispetto per titolo e nome. Continuava a dialogare con consumata esperienza, il tono della voce cambiava inflessione quando necessario ed era tutt'altro che monotono, a volte forse troppo studiato "Cerco Tionisla guardiana di una chiave che serve per accedere ad un luogo di antico sapere chiamato Kan-Thor" rivelò esponendo così le sue intenzioni, restò immobile dopo, come in attesa di qualcosa, una replica, un gesto, un dettaglio, gli occhi spaziarono liberi di indagare e cercare sguardi di intesa nel gruppo. Tacque finalmente, una manna per il mal di testa prepotente che lo accompagnava, un rivolo di sangue incrostato accanto al sopracciglio sinistro aveva accompagnato tutta la sua esposizione.

Nessun commento:

Posta un commento