domenica 24 settembre 2017

ELWING - 25/08 - LISTA 03

Era rimasta immobile, piegata sulle ginocchia, avambraccio sinistro poggiato per comodità sulla gamba, mentre la mano destra sfiorava appena il terreno sottostante, seguendo, in gesti quasi impercettibili, le linee e le volute impresse sul sentiero. Gli occhi azzurri rimasero fissi al suolo, studiandolo, apparendo, se possibile, ancora più profondi, i lineamenti del viso sembrarono la piatta superficie di un lago, invasi com'erano da quella concentrazione che sempre metteva quando studiava le tracce. Rimase in silenzio, le labbra serrate, mentre ascoltava quello che veniva detto dai compagni attorno a lei.

>[Jean]  Mi interesserebbe sapere se esistono vie di accesso alternative a questo accampamento, se possa essere aggirato ed infine quanti suoi simili dobbiamo aspettarci di trovare all’interno...


"Di certo non ce ne saranno pochi, pur nella loro confusione le tracce sono numerose. Tuttavia sono abbastanza vecchie, le più recenti sono probabilmente di una settimana fa, o anche di più, e nel frattempo ci ha anche piovuto sopra.- Un attimo di pausa- Quindi, quel che è certo è che i piccoletti non passano di qui da un pò, ma per quanto riguarda il loro numero è un enigma, a meno che non lo sappia Ahrar."

Parlò con calma, rispondendo allo Spadaccino e snocciolando tutte le informazioni acquisite dal terreno a beneficio di tutti. Si rialzò in piedi e l'attenzione iniziale venne raccolta proprio dal coboldo, con quella sua lingua per lei decisamente incomprensibile che le fece inarcare il sopracciglio con un cipiglio decisamente perplesso. Inutile dire che attendeva la traduzione di chi ci capiva qualcosa. Ma furono le parole di Filth a catturare maggiormente la sua attenzione e le ascoltò per bene.

>Filth invece scosse la testa con aria rassegnata: «Purtroppo non sapevo nulla di queste fortificazioni: l'ultima volta che passai di qua fu all'incirca un anno fa ed ancora non c'erano. Quello che invece so è che in pratica non c'è alternativa a questo sentiero», rispose. «Questa valle nella parte terminale è parecchio profonda e scoscesa ed il posto in cui vive Tionisla è quasi nel fondovalle: per arrivarci aggirando lo sbarramento dei coboldi occorrerebbe ritornare all'inizio della valle e risalire una valle parallela, solo che poi dovremmo valicare il crinale e discendere lungo un cammino lungo, ripido e pericoloso. Francamente lo sconsiglierei. Tuttavia so che poco più avanti c'è l'entrata di un'antica miniera di ferro abbandonata che si ramifica parecchio nella montagna e che probabilmente presenta anche altre uscite più a monte. Tutto sta a vedere se i coboldi hanno incluso anche quella nelle fortificazioni, ma sono convinto che l'amico Ahrar saprà dirci qualcosa di più a questo proposito».

"Se quella miniera non è stata inclusa dai coboldi, forse potrebbe essere la nostra soluzione, ma in caso contrario per noi sarebbe un danno: saremmo in un labirinto, in cui potrebbero attaccarci da tutti i fronti ed avremmo difficoltà a muoverci."

Certo, sarebbe stato come finire dritti dritti nella tela del ragno. Ma questo non lo disse. Anche stavolta aveva esternato il proprio pensiero con calma, l'espressione riflessiva e pensierosa. Rimase poi in silenzio, attendendo le dovute risposte dal solo che in quel caso potesse aiutarli, cioè Ahrar. 

"Se dovessimo passare per forza nelle fortificazioni, in confronto a quello che troveremo lì dentro gli Ankheg sarebbero un passatempo piacevole..."  Queste ultime parole le disse a bassa voce, tinte da un lievissimo sorriso sulle labbra, come una riflessione personale che avrebbe potuto essere ascoltata da coloro che erano più vicini a lei, probabilmente Morgon e Jean.

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