[Jean Tannen] "Qualcosa di quel che hai prodotto può aiutarmi? Sei tu
l'esperto, che ne dici? Quei guanti potrebbero fare al caso mio? O
addirittura le tue armature sono così eccelse da non produrre rumori ed
impedimenti al movimento?"
«Sono bravo, ma non sono il dio dei fabbri», replicò Bognus, «comunque ti ringrazio per averlo almeno pensato. Le mie armature producono assai meno rumore di quelle di metallo, ma di certo un po' ne producono. Quella, ad esempio», disse indicando una pregevole armatura fatta di anelli ricavati dal carapace di un ankheg, «è piuttosto rumorosa rispetto alle altre, ma non è nulla in confronto al rumore prodotto da una cotta di maglia di acciaio: in effetti, più che altro l'avevo realizzata per sperimentare una mia tecnica realizzativa e, anche se non pesa quasi nulla ed è molto bella a vedersi, quasi elegante, in pratica non protegge meglio di quella là», disse indicandone una a scaglie, «che fra l'altro produce più o meno lo stesso rumore. Francamente, quella piuttosto la vedrei bene addosso alla ragazza bionda con gli occhi azzurri... ecco, se se la volesse indossare qui, davanti a me, magari potrei anche farle uno sconto». Così dicendo sogghignò, ma senza lascivia: sulle sue labbra pareva aleggiare qualcosa di più simile ad una vena di perfidia, del tipo "vorrei proprio vedere se lo farebbe"...
«Francamente a te suggerirei piuttosto questi guanti rinforzati, insieme ai relativi bracciali», disse subito dopo, mostrando a Jean un paio di guanti di cuoio morbidi ma robusti e due bracciali di cuoio piuttosto rigido, gli uni e gli altri irrobustiti da lamine di ankheg opportunamente disposte sulla base di cuoio. «Queste lamine non sono fatte con il carapace dorsale, che è troppo rigido, ma con le lastre ventrali, che sono più leggere e sottili pur essendo comunque molto robuste ma che soprattutto sono molto flessibili e non ostacolano i movimenti delle mani. In tutto fanno venti monete d'oro e ci metto insieme anche una manciata di lamine di scorta. Temo però che sia tutto quello che posso offrire ad uno che, come mi hai detto, basa il suo stile di combattimento su velocità ed agilità».
«Sono bravo, ma non sono il dio dei fabbri», replicò Bognus, «comunque ti ringrazio per averlo almeno pensato. Le mie armature producono assai meno rumore di quelle di metallo, ma di certo un po' ne producono. Quella, ad esempio», disse indicando una pregevole armatura fatta di anelli ricavati dal carapace di un ankheg, «è piuttosto rumorosa rispetto alle altre, ma non è nulla in confronto al rumore prodotto da una cotta di maglia di acciaio: in effetti, più che altro l'avevo realizzata per sperimentare una mia tecnica realizzativa e, anche se non pesa quasi nulla ed è molto bella a vedersi, quasi elegante, in pratica non protegge meglio di quella là», disse indicandone una a scaglie, «che fra l'altro produce più o meno lo stesso rumore. Francamente, quella piuttosto la vedrei bene addosso alla ragazza bionda con gli occhi azzurri... ecco, se se la volesse indossare qui, davanti a me, magari potrei anche farle uno sconto». Così dicendo sogghignò, ma senza lascivia: sulle sue labbra pareva aleggiare qualcosa di più simile ad una vena di perfidia, del tipo "vorrei proprio vedere se lo farebbe"...
«Francamente a te suggerirei piuttosto questi guanti rinforzati, insieme ai relativi bracciali», disse subito dopo, mostrando a Jean un paio di guanti di cuoio morbidi ma robusti e due bracciali di cuoio piuttosto rigido, gli uni e gli altri irrobustiti da lamine di ankheg opportunamente disposte sulla base di cuoio. «Queste lamine non sono fatte con il carapace dorsale, che è troppo rigido, ma con le lastre ventrali, che sono più leggere e sottili pur essendo comunque molto robuste ma che soprattutto sono molto flessibili e non ostacolano i movimenti delle mani. In tutto fanno venti monete d'oro e ci metto insieme anche una manciata di lamine di scorta. Temo però che sia tutto quello che posso offrire ad uno che, come mi hai detto, basa il suo stile di combattimento su velocità ed agilità».
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