Jean si guardò intorno, sospettoso. Stese l'indice ed il medio della
mano sinistra verso il basso, ostentando lo scaramantico e ben noto nel
mondo della criminalità di Darokin gesto del pugnale della notte e -
rassicurato dalle parole di Elwing che sosteneva nessuno potesse ancora
sentirli - sbraitò:
"Bene! Bene! Figurati! Mi pare chiaro che
qualcuno qua stia menando gramo! Troppa sfortuna per essere vera! Da
quando mi sono unito a voi non fanno che accadere eventi catastrofali,
non ne va una dritta! Ci mancava solo di dover attraversare un villaggio
con duecento coboldi! Sarà il mago nero, qua - indicò Vixiar con la
mano destra - e non mi sorprende! Pluridannazione, vedi di metterti
qualche colore un po' più sgargiante addosso da domani ok?! Mi pare
evidente che gli dei non siano troppo benevoli con noi, forse anche
smettere di bestemmiare Tarastia potrebbe aiutare, non vorrei che stesse
prendendo i vari improperi sul personale... Hai mica scorreggiato in
qualche tempio di recente tu?!" Proseguì rivolto ad Aryn, come se
realmente una flautolenza del paladino potesse essere responsabile degli
eventi che si stavano scatenando sul gruppo. Terminata la sfuriata,
fece un profondo sospirò e si calmò...
"Ok, ok... Lasciate
perdere quello che ho detto, ma una veste più variopinta sarebbe
comunque un bene per te, stregone. Ho già capito che dovrò ficcarmi in
quel dannato buco nel terreno, quindi prima lo facciamo, meglio sarà.
Affrontare un villaggio di duecentocinquanta anime ostili mi pare
impensabile, a meno che non si possa attraversarlo di nascosto notte
tempo, ovviamente..."
Imbronciato, prese ad accarezzare distrattamente le else delle sue spade, lo sguardo perso all'orizzonte...
Nessun commento:
Posta un commento