Era rimasta lì, immobile,
la schiena contro la nuda roccia del costone della vallata, le braccia
incrociate sotto il seno, lasciando agli orecchi il compito di ascoltare
tutti i discorsi che potevano intrecciarsi attorno a sé. Per fortuna il
tempo, pur se nuvoloso e minaccioso, sembrava reggere, almeno per il
momento, ma di certo non sapeva ancora per quanto sarebbe stato così e
per questo motivo il suo sguardo si pose, ad intervalli regolari, ad
osservare il cielo: non poteva fermare la pioggia, ma almeno poteva
prendere le dovute precauzioni ed avvisare gli altri in tempo. Quando
Ghino tornò dall'esplorazione, dalle labbra emerse un sottile sospiro di
sollievo, per lo più rivolto a se stessa, che si infranse tra le pieghe
del cappuccio calato sul capo.
>[Ghino] "Ragazzi, dietro quella curva la strada arriva contro una lunga palizzata. C'è un tratto di foresta dove mi sono potuto avvicinare senza essere visto nascondendomi dietro agli alberi, ma poi c'è un lungo tratto dove li hanno tagliati e che risulta completamente scoperto.Non ho visto strade alternative, tranne un sentiero sulla sinistra che si intravedeva, ma non ho capito dove porti....Prima del sentiero c'è una scarpata che sembra difficile da salire.Voi avete capito se ci sono alternative o se si può aggirare l'accampamento dei coboldi?"
Volse il capo verso l'halfling, leggermente, poi le labbra si schiusero a donare spiegazione esauriente.
"Purtroppo,
non abbiamo alternative a questo sentiero. A quanto ci ha detto Filth -
uno sguardo rapido al vegliardo- la nostra meta è nel fondovalle e per
raggiungerla, aggirando lo sbarramento coboldo, dovremmo ritornare
all'inizio della valle e risalire una valle parallela, solo che poi
dovremmo valicare il crinale e discendere lungo un cammino lungo, ripido
e pericoloso. Quindi la cosa sarebbe da escludere. - piccola pausa -
Più avanti, invece, c'è un'antica miniera ormai abbandonata che si
ramifica all'interno della montagna con varie uscite più a monte e
potrebbe essere l'unica nostra via.- altra pausa- Il dilemma attuale è
come fare a raggiungere la suddetta miniera. Finora sono emersi due
modi: il primo è tentare di attraversare il villaggio che ha circa
200 coboldi guerrieri, altrettante donne e bambini e qualche vecchio,
ed il negromante che ha una sua guardia personale formata da 30 unità,
se non di più, ed altri scagnozzi di razza mista, sfruttando incantesimi
di invisibilità collettiva ed assenza di rumore, uniti magari
all'abilità di alcuni di noi di scavalcare la palizzata e far fuori
qualche sentinella; il secondo, che paradossalmente sembra essere meno
folle e suicida, è usare un passaggio nascosto che ha l'ingresso qui
sopra e che attraversa tutto il campo usato dal negromante e anche dai
coboldi, ma questi ultimi usano solo l'ingresso per i riti quando
vengono radunati lì dal negromante stesso e quest'ultimo compare e
scompare senza essere visto.- si prese un'altro istante di pausa.-
Questa è più o meno la situazione attuale, spero di essermi ricordata
tutto."
Un
sorriso lieve venne indirizzato verso Ghino, mentre tra sé e sé sperava
di essersi davvero ricordata tutto. Aveva cercato di essere il più
concisa possibile, ma la situazione era complessa.
>[Jean]“Potreste cortesemente chiedere ad Ahrar se sia possibile per uno della mia corporatura scavalcare la palizzata, se conosce la frequenza con cui viene pattugliata e se una volta dentro e neutralizzato qualcuno dei suoi simili potrei riuscire ad aprire la porta per farvi passare?”
L'attenzione
della ranger venne poi catturata dalle parole dello spadaccino e fu
verso di lui che volse lo sguardo chiaro. L'espressione divenne per
qualche secondo riflessiva, pensierosa, poi ella si rivolse a tutto il
gruppo, agganciandosi al discorso di Jean.
"La
frequenza delle pattuglie, se la conosce, ce la può dire Ahrar, ma
forse, arrampicandomi su uno degli alberi tra cui s'è nascosto Ghino
poco fa, potrei almeno dare un'occhiata dall'alto alla situazione,
cercando di non farmi vedere, visto che, a quanto ci ha detto Ahrar, le
sentinelle vedono molto lontano.- una piccola pausa - E' rischioso ma se
volete posso provarci."
Alzò
leggermente le spalle, rimettendo la decisione all'intero gruppo, poi
dalle labbra uscì un leggerissimo sussurro, diretto solamente a Jean e
Ghino non molto distanti da lei.
"Che sia per esplorazione o sfoltimento di sentinelle...verrò con voi. Non vi lascerò certo da soli."
Una
presa di posizione la sua, ben definita, sussurrata all'halfling ed
allo spadaccino. Una dichiarazione sincera, pronunciata con calma. Era
abituata a muoversi da sola, certo, ma come i lupi, in certe occasioni
la loro forza stava nell'unione e nel gruppo, seppur ridotto. Non aveva
intenzione di lasciarli da soli.
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