Ad
un certo punto, si rese conto di capire le parole del coboldo prima che
venissero tradotte. Quei suoni sgraziati che erano le sue parole non
gli erano sconosciuti. La mancanza di pratica l'aveva portato a
dimenticarla, ma la vicinanza ed il chiacchiericcio di Ahrar avevano
riesumato quella conoscenza.
Il tutto, naturalmente, consentì ad Haza di essere sarcastico senza attendere le traduzioni.
"E con questo, la discussione è chiusa!"
Il commento a caldo, appena il coboldo ebbe chiuso bocca, di proprio viscerale.
"Si
va per la montagna. Nemmeno una formica passerebbe inosservata
attraverso quella palizzata. Si vede che ci tengono a non avere ospiti!"
Diede di gomito a Bognus.
"Sono
venuti da te, a scuola di ospitalità? Che gli Dei restino sui loro
scranni, quando andrò a trovarli, se questi qua non si meriterebbero una
'visita di cortesia' alla maniera dei nani. Giusto per insegnar loro le
maniere cortesi."
Vestiti
interamente di pezzi di Ankheg, i due nani si distinguevano poco, se non
che Haza aveva il suo mazzafrusto sacro al fianco.
"Bene.
Gli Dei ci preferiscono nelle viscere della montagna, e chi siamo noi
per deluderli? Se ci capita un po' di fortuna, magari becchiamo il
negromante durante una cerimonia e gli lasciamo un 'ricordino' prima che
si teletrasporti altrove."
Mise l'ascia in spalla.
"Andiamo?"
Si guardò intorno per valutare quanto gli altri fossero pronti a quella scampagnata nei budelli della Terra.
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