Il chierico durante le ore di viaggio se ne stava per lo più in
silenzio, con lo sguardo basso, ponendo molta più attenzione a non
mettere un piede in fallo anziché ai discorsi del gruppo.
Le uniche parole che gli continuavano ad arrivare come schegge erano le
bestemmie e le imprecazioni contro Tarastia. Aveva capito che dialogare
col nano fosse inutile, ma non poteva comunque fare a meno di guardarlo
malamente tutte le volte che inveiva.
La sera, in silenzio, pregava per lui. Ma alla colazione successiva, almeno per il momento, la situazione non era cambiata.
Quando sentì parlare di necromante Indevar guardò il coboldo, e gli
accostò la figura del necromante. Scosse la testa, quella materia non
era roba da coboldi, ne era quasi sicuro.
Aggiunse la sua opinine alla discussione, quando sentì parlare anche di guardie personali.
"Non penso siano coboldi, come non penso che lo sia il necromante"
"Non sono un esperto e quindi faccio solo supposizioni. Ma la
necromanzia è un'arte immonda, certo, ma soprattutto difficile da
domare. La presenza di un necromante qui, in un accampamento nuovo di
coboldi, con una guardia personale..non lo so..ma c'è qualcosa
di cui ho paura"
"Non vorrei che stiano cercando di trovare e risvegliare qualcuno o qualcosa..magari proprio nella miniera di cui avete parlato"
Poi il ragazzo quasi si sorprese di aver esternato i propri pensieri, non basati su logica e studio
"Ma naturalmente posso sbagliarmi, sono solo mie paure" aggiunse.
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