domenica 1 gennaio 2017

DUNGEON MASTER - 21/08 - LISTA 03

Ahrar rimase confuso dal lungo discorso della donna umana: troppo lungo per riuscire a seguirlo tutto, troppo complicato per riuscire a capirlo tutto. Dove voleva andare a parare, la femmina dal pelo di fiamma? Di lasciar perdere di combattere per le terre che i contadini avevano rubato loro e rinchiudersi nelle montagne senza dar retta a chi proponeva loro quelle belle scorribande? Questo intendeva dire?

Una cosa alla volta, però, sennò avrebbe finito per incasinarsi del tutto.

«Io parlo solo il Coboldese», replicò tutto serio, «che è poi quello che stiamo parlando io e te adesso: che cosa sia questo Draconico di cui parli, proprio non lo so. Qualcuno fra di noi, specie i capi tribù e gli sciamani, parlano anche quello che voialtri chiamate Comune, ma quello che si dicono fra loro mica ce lo vengono a dire a noi soldati».

«E poi, certo che combattiamo per le terre che i contadini ci hanno rubato!», aggiunse orgogliosamente. «È il nostro diritto, no? Noi viviamo nelle nostre montagne e poi scendiamo a valle per uccidere i contadini... e ti assicuro che di strada ne facciamo per arrivare fin qua, ma ne vale la pena perché questa terra piatta che i contadini occupano è roba nostra... cioè...». La voce gli si spense e si impappinò penosamente mentre cercava di far quadrare i suoi pensieri. «Insomma, noi viviamo dentro la pancia delle montagne perché è lì che ci piace stare, al caldo ed al sicuro... però queste terre piatte sono nostre... ehm... da sempre, sì... anche se noi non ci stiamo mai perché sono troppo piatte per i nostri gusti, e... Ecco! Accidenti a te!», latrò rabbiosamente. «Con tutte le tue chiacchiere sei riuscita a farmi incasinare! Ma io so che è giusto ciò che facciamo: ce lo dice sempre il nostro grande dio Kurtulmak, che lo dice perché ci ama... cioè, ce lo dice lo sciamano, ma è perché a lui lo ha detto Kurtulmak, e quindi è giusto, ecco!». Cercò di ergersi il più possibile in tutta la sua esigua statura. «Noi siamo guerrieri! Combattiamo per ciò che Kurtulmak ci comanda e, se ce lo dice Kurtulmak, cioè lo sciamano, che però parla per Kurtulmak, allora vuol dire che è giusto... ed è inutile che cerchi di mandarmi in confusione!».

«E poi quei capi venuti da fuori non ci fanno paura! Nossignora!», aggiunse in tono di sfida. «Noi siamo guerrieri, quindi non abbiamo paura: si è mai visto i guerrieri avere paura? No! Perché i guerrieri non hanno paura, proprio perché sono guerrieri. Quindi anche noi coboldi, che siamo tutti guerrieri, no, nessuna paura! Mai! E farai bene a tenerlo a mente! Oh sì, lo so cosa dicono quelli che non ci conoscono: che andiamo sempre in giro in tanti perché siamo codardi. Mica vero! Noi andiamo in giro in tanti perché siamo piccoli, non perché abbiamo fifa. Piccoli, capito? Noi, la fifa, nemmeno sappiamo dove stia di casa, è chiaro?».

Ed in effetti il piccolo Ahrar si era talmente scaldato nell'appassionata difesa della propria razza che aveva perfino finito per dimenticarsi di averne, di paura, ed anche tanta...

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