Brom. «Allora voi due entrerete da questa», disse rivolto a Ghino ed Haza, «ed io entrerò da quella. Pronti?».
Senza attendere risposta, il paladino si avviò in direzione della porta della cucina.
[Haza]
Il
nano si era lanciato verso la casa, per passarvi attraverso ed
affrontare i nemici con la protezione di quelle mura alle spalle. Ora
invece, la situazione rischiava di capovolgersi completamente.
Mentre
attendeva che la fuga dei contadini terminasse, e la via fosse libera
per agire, sentì Brom che coordinava l'attacco in base alle informazioni
ricevute.
A quelle del sedicente
'ex-paladino', Haza non riuscì ad astenersi dall'aggiungere una propria
personale raccomandazione a chi aveva deciso di restare in giardino.
"Cercate riparo! Dietro i cavalli, dietro i carri! Lontani dalle finestre!"
Temeva
che i coboldi avessero e sfruttassero contro di loro la stessa
strategia che aveva proposto di usare contro di loro, cioé bersagliarli
con frecce dalle finestre.
Si
infilò in casa, e l'impeto l'aiuto ad irrompere subito con un buon
colpo sul primo coboldo che si ritrovò davanti. Proprio la stessa foga
l'aiutò a proteggersi dai colpi che ben due nemici tentarono di
infliggergli. Incalzò lo stesso avversario, ma quello aveva forse scelto
di farsi più prudente, o semplicemente aveva meglio chiuso la guardia,
così riuscì a prenderlo solo di striscio.
Ancora
una volta, la fortuna e l'abilità aiutarono il nano. Pur senza dei a
cui votarsi per essere protetto, anche questi colpi arrivarono lontano
dalle sue carni.
Tuttavia, al terzo assalto, per un istante, Haza si distrasse.
L'arrivo
di Sorcius alle spalle dei loro avversari, il buon colpo di Ghino che
mandò al suolo il primo dei loro avversari, indussero il nano a ben
sperare, a farsi fiducioso.
Fu il suo errore più grande.
Tentando
di chiudere i conti col suo avversario, alzò il mazzafrusto perché la
rotazione compisse il suo dovere, calando dall'alto in basso, ma così
lasciando troppo scoperto il fianco. Entrambi i coboldi colsero
l'attimo, e riuscirono ad infilargli la punta delle loro lame appena
sotto l'incavo dell'ascella. Due colpi fortunati, indubbiamente.
Haza non aveva nessuna intenzione di considerarli diversamente da così.
Con rinnovata foga, motivazione e concentrazione, Haza tornò ad insistere contro lo stesso nemico. DOVEVA cadere, prima o poi!
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