martedì 24 gennaio 2017

SCARLETT - 21/08 - LISTA 03

Issus le diede una mano con il fuggitivo, legandolo e caricandoselo poi in spalla per tornare alla casa... E a Scarlett non sfuggì che l'uomo sembrava far di tutto per non incrociare il suo sguardo. Lo fissò per qualche istante, chiedendosi cosa ci fosse che non andasse, poi fu lui a parlare e sputare il rospo, prima riguardo lei - molto sciocco da parte sua non pensare che Issus potesse non aver mai visto quel tipo di incantesimo - e poi riguardo a come aveva combattuto contro i coboldi.
La maga prese un respiro profondo mentre le compariva un sorriso sulle labbra, avrebbe scommesso qualunque cosa che ad Issus faceva più male l'idea di non aver combattuto al meglio piuttosto che la ferita che aveva. 
 
Di colpo la Scarlett che camminava tra l'uomo e Ghino fece un passo più lungo e, ruotando su un piede, si spostò davanti ad Issus piantandogli una mano sul petto e cercando il suo sguardo. "Sono io quella reale." gli disse con un sorriso che sembrava illuminarle anche lo sguardo, "Le mie copie non potrebbero toccarti, spariscono se vengono colpite." gli spiegò spostandosi nuovamente al suo fianco per permettergli di riprendere a camminare.
"Non ti crucciare per come è andato il combattimento, capita ogni tanto che non va come vorremmo, l'importante è che si sia risolto per il meglio..." provò a consolarlo scrollando un poco le spalle. "Se ti può far sentire meglio io ho scaraventato su questo halfling praticamente tutto il mio potere magico e la metà delle cose non lo hanno nemmeno sfiorato...molto irritante se devo essere sincera." borbottò a sua volta gettando un'occhiataccia di traverso al prigioniero. "E per di più si è pure fermato per deridermi... se voleva farmi perdere del tutto la pazienza ci è riuscito."
La ragazza sospirò quindi tornò a sorridere guardando prima Issus e poi Ghino. "Grazie, a tutti e due per l'aiuto, da sola non so se sarei riuscita a fermarlo." quindi fece un cenno verso l'uomo mentre parlava all'halfling. "Bhe, come puoi notare, quando al monastero mi aveva detto che voleva aiutarci non stava mentendo né cercando semplicemente il nostro aiuto per uscire da quella cella..." disse mentre la sua mente focalizzava il pianto che ormai sentiva ininterrottamente da quando loro avevano preso il fuggitivo. "Speriamo che non sia stato ferito un bambino..."

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