sabato 11 marzo 2017

TANNEN - 23/08 - LISTA 03

Le reazioni della tavolata alla sua presentazione erano state ovviamente variegate, ma non quanto si sarebbe aspettato ad una prima occhiata. Almeno tre di quegli avventurieri erano uomini di fede, forse quattro. Due erano i fruitori di magia - arte che non lo entusiasmava particolarmente, nonostante prestasse enorme attenzione a non lasciarlo trasparire - un altro paio erano semplici uomini d'arme o qualcosa di più simile alle sue stesse inclinazioni. Completavano il gruppo un folto manipolo di semi umani: un nano burbero, un elfo mingherlino, un halfling e due mezzelfi. Fin troppo assortiti e miscelati per non essere alla ricerca di tesori o fama, di certo non si era trovato nel bel mezzo di una pluridannata crociata.
Mantenne il leggero sorriso che aveva accompagnato la sua presentazione, almeno fino all'intervento di colui che si presentò come Issus Hittebarn... A monte di tale presentazione, Jean era già stato accusato di poter essere un mutaforma o un assassino, a quanto poteva capire dai successivi commenti del paladino e della maga. Piegò lievemente la testa di lato, soppesando le parole di quello che stava già trasformandosi nel suo avversario, cercando di decidere quale fosse la mossa migliore. Non aveva voglia di battersi, odiava battersi quando non ce n'era motivo. D'altra parte aveva bisogno di compagni di viaggio e questo era un gruppo numeroso, che gli avrebbe potuto garantire un certo tipo di protezione. Difficile che ne passasse uno altrettanto nutrito di lì ai prossimi dieci o quindici giorni e le monete cominciavano a scarseggiare. Soppesò rapidamente i vantaggi, gli svantaggi e il peso del suo borsello, quindi si strinse nelle spalle:
"Pluridannazione! Non deve aver fatto un grande effetto, la mia presentazione! Non che io sia un cantore o un uomo di spettacolo - disse sorridendo all'indirizzo del mezzelfo con il flauto appeso alla cintura - ma, sul mio onore, non mi era mai capitato di essere sfidato con altrettanta solerzia..."
Le reazioni del resto del gruppo parevano più o meno indifferenti, salvo per la maga che appoggiava evidentemente l'approccio di Issus.
"Suppongo che la particolarità delle circostanze richieda prove - uhm - straordinarie, per così dire. Anche se credo che il giudizio nei miei confronti sia abbastanza erroneo, ho dichiarato di essere uno spadaccino e posso provarlo."
Si voltò e seguì l'altro all'esterno, pianificando la propria strategia...

NDG: segue solo per chi si sposta all'esterno

Spada e coltello a torso nudo, aveva detto Issus, che infatti si stava già spogliando. Jean sorrise tra sé e sé per quella esibizione gratuita, ma si adeguò. Sfoderò le spade e conficcò nel terreno quella che impugnava con la destra, con una bella impugnatura di pelle di squalo, tenendo l'altra. Estrasse il pugnale dalla cintura e lo fece roteare un paio di volte in aria riafferrandolo in fase di caduta. Tolse il corpetto di cuoio e la camicia e provò un paio di rapidi affondi, gesti consumati e naturali. Nel frattempo osservava l'esterno della locanda, valutando il terreno e l'avversario: Issus era più basso e leggermente meno piazzato di lui, ma pareva molto più rapido. Avrebbe dovuto tenerlo lontano sfruttando la lunghezza dell'affondo, ma nonostante lo spazio aperto l'erba leggermente sdrucciolevole, i muri e la staccionata su due lati non glielo avrebbero consentito. Stava per affrontare un duello, il che escludeva quasi a priori ogni possibile strategia. Certo avrebbe potuto utilizzare un paio di trucchi e ficcare venti centimetri d'acciaio nel ventre dell'altro, ma non era affatto ciò a cui mirava. Con un sospiro si rassegnò ad un incontro più o meno pulito... 
Si abbassò in posizione di attacco, mentre l'altro faceva praticamente lo stesso movimento. Interessante, chissà chi gli aveva insegnato? Jean partì con una finta di sinistro, giusto per saggiare la rapidità di risposta dell'altro. Issus volteggiò facendo perno sul piede destro, schivando il pugnale e caricando al contempo un fendente che il darokiniano parò di puro riflesso con la lama destra. Era fottutamente più rapido di quanto si fosse aspettato... e più esperto. Ben più esperto di lui. 
Subito dopo la parata, saltò indietro per evitare l'affondo di pugnale che aveva seguito il medesimo movimento. Il balzo lo aveva portato fuori dalla zona di pericolo, quindi si ricompose, fece roteare la spada e si lanciò in una stoccata che lo avrebbe comunque tenuto al sicuro da una eventuale risposta. Risposta che puntualmente arrivò, rapida e pericolosa. Si limitò ad un mezzo arretramento, giusto per evitare rischi inutili e tentò un doppio affondo con finta. Issus non abboccò, sfruttando anzi lo sbilanciamento per avanzare ed incalzarlo, annullando il vantaggio del braccio più breve, proprio come aveva previsto... Indietreggiò difendendo con il pugnale ed incrociò nuovamente la spada su quello di lui. Costretto a quattro parate consecutive, tentò di arretrare. I movimenti di Issus, però, erano assolutamente calcolati e lo avevano spinto proprio verso la staccionata dalla quale sapeva che avrebbe dovuto tenersi lontano. Cominciava a sudare e la situazione era di netto svantaggio. Sapeva che per mettere fine a quello scontro avrebbe dovuto rischiare troppo, oppure scoprirsi quel tanto che sarebbe bastato per veder zampillare un po' di sangue senza rischiare di rimetterci tutta la pelle... La scelta era banale ed ovvia. 
Aprì quasi completamente il braccio destro, come a voler caricare un fendente di potenza anziché di tecnica. Issus, forse comprendendo la sua scelta, non si fece pregare e saettò in direzione delle sue costole con la lama più corta. Jean ruotò il polso e sfruttò il peso della spada per aprire ulteriormente il movimento. Il pugnale lo tagliò lungo il fianco del costato...
Lo scontro si interruppe immediatamente. Posò le armi a terra e si passò la mano sulla ferita, mostrando il palmo aperto all'avversario, con il solito mezzo sorriso in faccia:
"Ecco a te il primo sangue..."

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