Le reazioni della tavolata alla sua presentazione erano state ovviamente
variegate, ma non quanto si sarebbe aspettato ad una prima occhiata.
Almeno tre di quegli avventurieri erano uomini di fede, forse quattro.
Due erano i fruitori di magia - arte che non lo entusiasmava
particolarmente, nonostante prestasse enorme attenzione a non lasciarlo
trasparire - un altro paio erano semplici uomini d'arme o qualcosa di
più simile alle sue stesse inclinazioni. Completavano il gruppo un folto
manipolo di semi umani: un nano burbero, un elfo mingherlino, un
halfling e due mezzelfi. Fin troppo assortiti e miscelati per non essere
alla ricerca di tesori o fama, di certo non si era trovato nel bel
mezzo di una pluridannata crociata.
Mantenne il leggero sorriso che
aveva accompagnato la sua presentazione, almeno fino all'intervento di
colui che si presentò come Issus Hittebarn... A monte di tale
presentazione, Jean era già stato accusato di poter essere un mutaforma o
un assassino, a quanto poteva capire dai successivi commenti del
paladino e della maga. Piegò lievemente la testa di lato, soppesando le
parole di quello che stava già trasformandosi nel suo avversario,
cercando di decidere quale fosse la mossa migliore. Non aveva voglia di
battersi, odiava battersi quando non ce n'era motivo. D'altra parte
aveva bisogno di compagni di viaggio e questo era un gruppo numeroso,
che gli avrebbe potuto garantire un certo tipo di protezione. Difficile
che ne passasse uno altrettanto nutrito di lì ai prossimi dieci o
quindici giorni e le monete cominciavano a scarseggiare. Soppesò
rapidamente i vantaggi, gli svantaggi e il peso del suo borsello, quindi
si strinse nelle spalle:
"Pluridannazione! Non deve aver
fatto un grande effetto, la mia presentazione! Non che io sia un cantore
o un uomo di spettacolo - disse sorridendo all'indirizzo del mezzelfo
con il flauto appeso alla cintura - ma, sul mio onore, non mi era mai
capitato di essere sfidato con altrettanta solerzia..."
Le
reazioni del resto del gruppo parevano più o meno indifferenti, salvo
per la maga che appoggiava evidentemente l'approccio di Issus.
"Suppongo
che la particolarità delle circostanze richieda prove - uhm -
straordinarie, per così dire. Anche se credo che il giudizio nei miei
confronti sia abbastanza erroneo, ho dichiarato di essere uno spadaccino
e posso provarlo."
Si voltò e seguì l'altro all'esterno, pianificando la propria strategia...
NDG: segue solo per chi si sposta all'esterno
Spada
e coltello a torso nudo, aveva detto Issus, che infatti si stava già
spogliando. Jean sorrise tra sé e sé per quella esibizione gratuita, ma
si adeguò. Sfoderò le spade e conficcò nel terreno quella che impugnava
con la destra, con una bella impugnatura di pelle di squalo, tenendo
l'altra. Estrasse il pugnale dalla cintura e lo fece roteare un paio di
volte in aria riafferrandolo in fase di caduta. Tolse il corpetto di
cuoio e la camicia e provò un paio di rapidi affondi, gesti consumati e
naturali. Nel frattempo osservava l'esterno della locanda, valutando il
terreno e l'avversario: Issus era più basso e leggermente meno piazzato
di lui, ma pareva molto più rapido. Avrebbe dovuto tenerlo lontano
sfruttando la lunghezza dell'affondo, ma nonostante lo spazio aperto
l'erba leggermente sdrucciolevole, i muri e la staccionata su due lati
non glielo avrebbero consentito. Stava per affrontare un duello, il che
escludeva quasi a priori ogni possibile strategia. Certo avrebbe potuto
utilizzare un paio di trucchi e ficcare venti centimetri d'acciaio nel
ventre dell'altro, ma non era affatto ciò a cui mirava. Con un sospiro
si rassegnò ad un incontro più o meno pulito...
Si abbassò in
posizione di attacco, mentre l'altro faceva praticamente lo stesso
movimento. Interessante, chissà chi gli aveva insegnato? Jean partì con
una finta di sinistro, giusto per saggiare la rapidità di risposta
dell'altro. Issus volteggiò facendo perno sul piede destro, schivando il
pugnale e caricando al contempo un fendente che il darokiniano parò di
puro riflesso con la lama destra. Era fottutamente più rapido di quanto
si fosse aspettato... e più esperto. Ben più esperto di lui.
Subito
dopo la parata, saltò indietro per evitare l'affondo di pugnale che
aveva seguito il medesimo movimento. Il balzo lo aveva portato fuori
dalla zona di pericolo, quindi si ricompose, fece roteare la spada e si
lanciò in una stoccata che lo avrebbe comunque tenuto al sicuro da una
eventuale risposta. Risposta che puntualmente arrivò, rapida e
pericolosa. Si limitò ad un mezzo arretramento, giusto per evitare
rischi inutili e tentò un doppio affondo con finta. Issus non abboccò,
sfruttando anzi lo sbilanciamento per avanzare ed incalzarlo, annullando
il vantaggio del braccio più breve, proprio come aveva previsto...
Indietreggiò difendendo con il pugnale ed incrociò nuovamente la spada
su quello di lui. Costretto a quattro parate consecutive, tentò di
arretrare. I movimenti di Issus, però, erano assolutamente calcolati e
lo avevano spinto proprio verso la staccionata dalla quale sapeva che
avrebbe dovuto tenersi lontano. Cominciava a sudare e la situazione era
di netto svantaggio. Sapeva che per mettere fine a quello scontro
avrebbe dovuto rischiare troppo, oppure scoprirsi quel tanto che sarebbe
bastato per veder zampillare un po' di sangue senza rischiare di
rimetterci tutta la pelle... La scelta era banale ed ovvia.
Aprì
quasi completamente il braccio destro, come a voler caricare un
fendente di potenza anziché di tecnica. Issus, forse comprendendo la sua
scelta, non si fece pregare e saettò in direzione delle sue costole con
la lama più corta. Jean ruotò il polso e sfruttò il peso della spada
per aprire ulteriormente il movimento. Il pugnale lo tagliò lungo il
fianco del costato...
Lo scontro si interruppe immediatamente.
Posò le armi a terra e si passò la mano sulla ferita, mostrando il
palmo aperto all'avversario, con il solito mezzo sorriso in faccia:
"Ecco a te il primo sangue..."
Nessun commento:
Posta un commento